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Iran – Terrorismo : Mandato d’arresto per un ex ministro iraniano

Un giudice svizzero ha spiccato un mandato d’arresto internazionale contro un ex ministro iraniano, accusato di aver ordinato l’eliminazione di Kazem Rajavi.

ImageSwissinfo 9 aprile 2006
Secondo quanto pubblicato dal domenicale «Le Matin dimanche», Ali Fallahian sarebbe il mandante dell’assassinio, avvenuto nell’aprile 1990, dell’oppositore al governo di Teheran rifugiatosi in Svizzera.

A sedici anni dall’assassinio a Coppet – località del canton Vaud sulle sponde del Lemano – dell’oppositore iraniano Kazem Rajavi, la giustizia vodese ha spiccato un mandato d’arresto internazionale nei confronti dell’ex ministro dei servizi segreti iraniani, Ali Fallahian, sospettato di aver ordinato la sua soppressione.

La notizia è stata pubblicata domenica dal giornale romando «Le Matin dimanche», sulle cui pagine è visibile un estratto del documento redatto dal giudice istruttore del canton Vaud, Jacques Antenen, contro l’ex ministro.

Contattato oggi dall’Agenzia telegrafica svizzera, il figlio del militante per i diritti umani assassinato, Stéphane Rajavi, ha confermato che il testo è stato firmato dal giudice il 20 marzo e trasmesso all’Ufficio federale di giustizia per «diffusione mondiale».

«Si tratta del più bel giorno della mia vita, un giorno che aspetto dal 1990. Per me, giustizia è fatta», ha dichiarato Rajavi.

Assassinato da Teheran

Kazem Rajavi – in Svizzera dopo aver chiesto rifugio politico – fu assassinato il 24 aprile 1990 nei pressi del suo domicilio, mentre circolava in auto, con una sventagliata di mitra in piena strada.

Già all’epoca i sospetti erano caduti su alcuni diplomatici iraniani che avevano abbandonato il paese subito dopo l’omicidio. L’Iran ha tuttavia sempre smentito di essere all’origine dell’eliminazione del dissidente.

Nel giugno 1997, il giudice istruttore vodese Roland Châtelain, allora titolare dell’inchiesta, si era comunque detto convinto che l’ordine provenisse da Teheran, probabilmente dal ministero dei servizi segreti.

13 sospettati iraniani erano stati individuati – scrive il giornale romando – sebbene il giudice Châtelain avesse poi rinunciato a perseguire Fallahian in giustizia in quanto si temevano rappresaglie contro la «piccola Svizzera».

Tensioni
La vicenda aveva causato tensioni con l’Iran ma anche con la Francia, che a fine del 1993 aveva espulso verso Teheran due sospetti arrestati su suolo francese, mentre la giustizia svizzera chiedeva la loro estradizione.

Il giudice Antenen, precisa «Le Matin dimanche», si è così rivolto anche al Dipartimento federale degli affari esteri (Dfae), dal momento che non si può escludere che la decisione di spiccare un mandato di arresto internazionale contro Fallahian «abbia delle conseguenze sulle relazioni della Svizzera con l’estero».

Finora, le autorità iraniane non hanno ufficialmente reagito in merito alla procedura lanciata contro Ali Fallahian, ha dichiarato il portavoce del Dfae, Lars Knuchel.

«Questa vicenda è all’ordine del giorno delle relazioni bilaterali tra Svizzera e Iran dal 1990», ha sottolineato.
 

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