Comunicato stampa del Comitato italiano di parlamentari e cittadini per un Iran libero
Roma, 24 ottobre 2014 – In Iran aumentano le violazioni dei diritti umani e in particolare le violenze contro le donne. Una nuova ondata di aggressioni con acido a donne accusate di essere “mal velate” da parte di bande affiliate al regime si è verificata negli ultimi mesi nelle città di Isfahan, Kermanshah e Teheran.
In particolare, a Isfahan le donne vittime di aggressioni condotte con lancio di acido sul viso sono state 15. Il 19 ottobre una ragazza è morta a causa delle gravi ferite causate dall’acido dopo essere stata aggredita mentre passeggiava con due amiche, rimaste ustionate al volto e alle mani. La magistratura iraniana non ha proceduto ad arrestare i responsabili, nonostante parte della popolazione abbia reagito con manifestazioni e abbia anche consegnato alla polizia persone catturate con bottiglie di acido.
I familiari delle vittime e il personale ospedaliero dove alcune vittime sono ricoverate hanno ricevuto minacce e ai giornalisti è stato impedito l’accesso all’ospedale. Tuttavia, anche l’agenzia di stampa ufficiale ISNA ha dovuto riferire il caso di otto donne e un uomo aggrediti con acido. Almeno due casi sono stati riferiti da testimoni oculari a Teheran.
Nell’esprimere solidarietà alle vittime, il Comitato italiano di parlamentari e cittadini per un Iran libero ricorda che arresti arbitrari, torture, condanne a morte ed esecuzioni anche di oppositori politici sono aumentate durante la presidenza di Rouhani e rivolge un appello al governo italiano perché in tutte le opportune sedi internazionali condanni le atrocità del regime iraniano, anche sostenendo la presentazione del dossier sulle sistematiche violazioni dei diritti umani in Iran al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
