CNRI, 11 ottobre – In diverse capitali europee, gli esuli iraniani hanno organizzato manifestazioni di protesta contro le esecuzioni ed hanno espresso solidarietà per le proteste degli studenti.
Le manifestazioni sono state organizzate dai sostenitori del maggiore oppositore iraniano, lOrganizzazione dei Mojahedin del Popolo dellIran (PMOI), per celebrare la giornata mondiale contro la pena di morte.
A Stoccolma, i familiari delle vittime delle esecuzioni politiche hanno condannato in una dichiarazione congiunta il regime dei mullah per lintroduzione di pene crudeli.
Alla luce della brutale repressione in Iran e dellesportazione del terrorismo e del fondamentalismo da parte dei mullah, essi chiedono limposizione di misure che limitino le attività del regime allestero e che comprendano sanzioni dellONU nonché la chiusura delle sue ambasciate in Svezia.
A Copenaghen, gli iraniani si sono riuniti allesterno del Parlamento Danese. Essi hanno espresso la propria solidarietà agli studenti iraniani che attualmente protestano contro il governo tirannico in Iran. E stata sottoposta al Parlamento Danese una dichiarazione dei partecipanti in cui i legislatori vengono sollecitati ad agire in favore della restaurazione dei diritti umani in Iran.
Gli iraniani ad Arhus, nel nord della Danimarca, hanno rivendicato il sostegno internazionale alla protesta degli studenti in Iran.
LAja è unaltra città dove gli espatriati iraniani hanno organizzato una dimostrazione di protesta contro la repressione nei confronti degli studenti iraniani. Gli attivisti olandesi per i diritti umani hanno tenuto un discorso durante levento ed hanno espresso il loro sostegno alla Resistenza iraniana.
I partecipanti alle manifestazioni hanno assicurato il proprio sostegno alla terza opzione considerandola lunica soluzione praticabile verso un cambiamento democratico in Iran, cambiamento avviato dalla sig.ra Maryam Rajavi, il presidente eletto della resistenza iraniana.
La terza opzione è stata annunciata nel 2004 dalla sig.ra Rajavi al Parlamento Europeo. Ha sostanzialmente dichiarato la propria opposizione sia alla guerra sia alla politica di eccessive concessioni ed ha proposto la terza opzione quale cambiamento democratico attraverso il popolo iraniano e la sua resistenza.