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Iran: Lo sciopero nazionale degli autotrasportatori prosegue per il nono giorno consecutivo nonostante le misure repressive

Rivolta iraniana – N. 171

Appello agli organi internazionali per la liberazione dei scioperanti arrestati

Mercoledì 30 Maggio lo sciopero nazionale dei mezzi pesanti e degli autotrasportatori è proseguito per il nono giorno consecutivo. In alcune città, come Sanandaj (nel Kurdistan iraniano), anche i tassisti si sono uniti allo sciopero, in solidarietà con gli autisti di mezzi pesanti.

Lo sciopero degli autotrasportatori continua, ma negli due giorni gli agenti del regime clericale hanno cercato di rompere lo sciopero ricorrendo a misure repressive.

A Dorud (nella provincia di Lorestan), alcuni degli autotrasportatori che si erano rifiutati di caricare le merci sui propri mezzi sono stati arrestati. Ad Amirabad (provincia di Mazandaran), le forze repressive hanno attaccato gli scioperanti ed alcuni di loro sono stati arrestati. Lunedì sono stati attaccati centinaia di autotrasportatori provenienti da Kovar (provincia di Fars) ed intenzionati ad unirsi agli scioperanti a Shiraz: una dozzina gli arresti.

A Zarrinshahr (provincia di Isfahan) sono state inviate le guardie antisommossa nel tentativo di disperdere gli scioperanti e gli autotrasportatori riunitisi a Vegetable (Tareh Bar) Square. Le guardie sono state costrette ad abbandonare la piazza in seguito al contrattacco degli scioperanti.

Gli autisti in sciopero hanno identificato nella Eastern Mashhad Cement Factory alcuni rimorchi, sui quali era stata caricata della merce, hanno scaricato il carico di cemento ed hanno impedito loro di partire.

A Khorramdareh (provincia di Zanjan) le forze di sicurezza statali avevano programmato di togliere le targhe dai camion degli scioperanti ma, data la resistenza degli autisti, sono stati costretti a ritirarsi.

Gli autisti e gli autotrasportatori, in sciopero dal 22 Maggio, domandano un aumento delle tariffe di trasporto, la pensione di anzianità con 25 anni di servizio, considerato il duro lavoro degli autisti, una diminuzione dei costi assicurativi, una diminuzione delle estorsioni attuate dal regime, inclusi i pedaggi o le commissioni stradali, che gli agenti del regime impongono a piacere ad ogni terminale senza nessun quadro specifico, una riduzione dei costi dei pezzi di ricambio, le dimissioni del presidente del sindacato degli automobilisti e dei camionisti, e la cessazione delle misure repressive della polizia nei confronti degli autisti.

Mercoledì 30 maggio, Reza Ansari, membro del Parlamento del regime, da Darab, riferendosi al continuato sciopero degli autotrasportatori, ha detto: “Gli autisti non saranno soddisfatti fino a quando non elimineremo la discriminazione… Purtroppo ad alcune società di trasporto vengono addebitate commissioni aggiuntive ed a volte vi sono fenomeni di corruzione…Le tariffe assicurative degli autisti ultimamente sono raddoppiate, e ciò non è giusto…”. Rivolgendosi agli scioperanti, Ali Larijani, il Presidente del Parlamento del regime, con rispetto verso lo sciopero degli autotrasportatori, ha dichiarato: “La Commissione per gli Affari Civili, così come il Consiglio per la Sicurezza Nazionale, quest’ultimo con l’aiuto di diversi ministeri, stanno affrontando la questione.”

La Resistenza Iraniana si appella al pubblico, specialmente ai giovani di tutto il paese, affinché lavorino in solidarietà con gli scioperanti e supportino i detenuti, e si appella alle organizzazioni internazionali per i diritti umani, ai sindacati ed alle agenzie di trasporto internazionali affinché condannino le misure repressive contro gli autisti in sciopero e perché si attivino immediatamente per la liberazione dei detenuti.

Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana
30 Maggio 2018

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