venerdì, Marzo 29, 2024
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Iran-Iraq, nuove iniziative per la città di Ashraf

ImageRoma, 18 mar (Velino) – Si è tenuta oggi presso la Camera dei Deputati una conferenza-stampa del Comitato italiano di parlamentari e cittadini Iran Libero, presieduto da Carlo Ciccioli (PDL), per illustrare nuove iniziative bipartisan per la protezione della città di Ashraf, in territorio iracheno, dove vivono circa 3.500 esuli iraniani. Si tratta di donne e uomini disarmati da sei anni, appartenenti all’Organizzazione dei Mojahedin del Popolo e oppositori del regime dei mullah, il cui status è garantito dalla IV Convenzione di Ginevra.

Parlamentari di maggioranza e opposizione, fra i quali Elisabetta Zamparutti (radicale, gruppo PD), Amalia Schirru (PD), Roberto Rosso (PDL), il senatore Marco Perduca (radicale, gruppo PD) hanno espresso seria preoccupazione per le reiterate minacce di espulsione dei rifugiati da parte del regime iracheno e per le recenti gravi violazioni del diritto internazionale umanitario.

"Negli ultimi giorni militari iracheni hanno impedito l’accesso di generi alimentari e medicinali al campo, bloccato l’ingresso a familiari dei residenti e compiuto vari atti di sopraffazione" ha spiegato Antonio Stango, coordinatore del Comitato. Carlo Ciccioli ha sottolineato il rischio di una catastrofe umanitaria, mentre Marco Perduca ha ricordato che il recente accordo di cooperazione Italia-Iraq contiene clausole molto chiare sul rispetto dei diritti umani.

E’ intervenuto anche il vicesindaco di Cuneo, Giancarlo Boselli, ricordando che la sua città, medaglia d’oro al valor militare per la resistenza contro il fascismo, si è dichiarata “sorella di Ashraf nella resistenza”. Il sindaco di Cuneo Alberto Valmaggia ha lanciato un appello per Ashraf, che ha raccolto fra le prime adesioni quelle dei sindaci Chiamparino di Torino e vincenti di Genova. Domani (giovedì 19) il Ministero degli Esteri risponderà in aula alla Camera all’interpellanza urgente sul caso di Ashraf presentata a prima firma Zamparutti e sottoscritta da 47 deputati di tutti i gruppi. Ciccioli e Zamparutti hanno inoltre scritto al presidente degli USA Obama chiedendo di operare per la sicurezza di Ashraf, poiché le forze armate americane vi sono tuttora obbligate secondo il diritto internazionale.

 

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