Agenzia France Press, 28 Febbraio In occasione di un convegno organizzato tra sonniti e sciiti intitolato distensione e il dialogo, ad Auvers-sur-Oise( nord-ovest di Parigi), la sciita dirigente dei Mojahedin del popolo iraniano (oppositori iraniani) Maryam Rajavi ha condannato l’attentato di Samara.
Il capo del principale gruppo armato d’opposizione a Teheran "ha presentato le sue condoglianze a tutti i musulmani specialmente agli sciiti" vittime dell’attentato dinamitario e l’attacco terroristico contro il mausoleo dello Imam Ali An-Naghi e dellImam Hassan al-Askari, avvenuto nella città irachena di Samara.
"Samara è una città santa, non è di alcuna confessione ha ribadito signora Rajavi. Di fronte all’esplosione dei mausolei dello Imam sciiti e gli attacchi contro le moschee e contro i dignitari sonniti ha chiamato: " tutti i musulmani alla vigilanza riguardo ai complotti orditi dal regime iraniano in Iraq". Secondo il presidente del CNRI (Consiglio nazionale della resistenza iraniana), il regime iraniano è responsabile di sfruttare le tensioni interetniche e religiose. Maryam Rajavi ha affermato :"quando la causa delle caricature non ha bastato a sufficienza, i mullah hanno ricorso agli attentati, al terrorismo ed al massacro, per impedire ogni stabilità politica in Iraq fra cui la formazione di un governo d’unione nazionale che avrebbe dovuto nascere a metà febbraio.
Signora Rajavi concludendo ha ricordato un documento firmato da quasi 3 milioni di iracheni, nell’aprile 2004, in cui hanno dichiarato che "seminare e fomentare la discordia e la tensione tra le religioni e le etnie" fa parte degli obiettivi del regime iraniano.