giovedì, Marzo 28, 2024
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Iran: Gli operai delle raffinerie di petrolio avvertono dei furti commessi dalle Guardie Rivoluzionarie iraniane

CNRI – Gli operai delle raffineria di petrolio del Golfo Persico protestano per il mancato pagamento dei loro salari e minacciano di demolire gli impianti delle raffinerie.

Il loro comunicato afferma:

“Purtroppo la maggior parte delle diverse migliaia di operai delle raffinerie è povera e formata da contadini poco istruiti che non conoscono i loro diritti fondamentali”.

“Dopo l’arrivo del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche (IRGC) negli impianti petroliferi, nei gasdotti e all’interno delle infrastrutture del paese, con l’implicito mandato del leader supremo del regime iraniano Ali Khamenei, per la creazione di un’economia resistente nell’era dell’ex-presidente Ahmadinejad, il centro della corruzione e del salasso economico del paese si è stabilito nel quartier generale di Khatam”.

“E’ interessante notare questa questione ridicola e ovviamente disastrosa dell’attività del quartier generale di Khatam, che ha assunto il ruolo di maggiore soggetto economico prendendo progetti del governo e trasferendoli immediatamente ad un settore privato totalmente senza esperienza e a nuovi appaltatori emergenti non qualificati e che sembra essere il maggior concessionario dell’economia iraniana, impegnato segretamente ad aggirare e a saccheggiare i miliardi di dollari del budget del paese”.

“Purtroppo nei primi sei mesi di quest’anno la situazione è stata catastrofica per le fasce più povere della società e, come la maggior parte delle aziende e fabbriche non petrolifere, i lavoratori del settore petrolifero hanno ricevuto solo l’1,5% dei loro salari, negli ultimi sei mesi”.

“Vista la durezza e la pericolosità di questo tipo di attività nelle regioni meridionali, con il caldo e l’afa insopportabile delle periferie della città, in un ambiente chiuso con strutture molto limitate, la nostra parte della produzione giornaliera di petrolio e gas è un mese di salario ogni sei mesi di lavoro?”.

“Dove sono finite la vostra coscienza e la vostra onestà, visto che non pagate nemmeno quella parte di lavoratori che, con il loro lavoro, vi consentono di produrre e vendere petrolio e gas?!”. “E’ buffo che abbiamo ricevuto l’1 o l’1,5% del salario dopo aver scioperato e fermato il lavoro”.

“Purtroppo all’inizio di Ottobre c’è una tale mancanza di fondi che le compagnie della Star Oil Refinery, con poche centinaia di impiegati, non potranno fornire benzina per due giorni per le attività di trasporto merci e per macchinari come le gru”.

I nostri uomini a Rajai, delle compagnie Abad-e-Ra’ahan e South Tehran della Star Oil Refinery, hanno iniziato uno sciopero pacifico negli ultimi giorni. Oggi, quando i nostri colleghi hanno visitato gli uffici della compagnia gli hanno detto le parole più amare, che non ci sono soldi e se non lo potete sopportare andatevene! Bisognerebbe dire qualcosa”.

“Quasi tutte le compagnie della Raffineria hanno chiuso o sono parzialmente chiuse a causa della mancanza di fondi”.

“Noi, i lavoratori della Persian Gulf Star Oil Refinery, annunciamo che per porre fine a questa situazione e resistere a questa orribile estate senza un salario, continueremo la nostra protesta pacifica solo una settimana prima del 5 Ottobre e se le nostre richieste non verranno soddisfatte, scusandoci con l’onorevole nazione dell’Iran, abbatteremo e distruggeremo gli impianti della raffineria”.

“Di certo il male può prendere varie forme, ma resta sempre male e il quartier generale di Khatam è responsabile di questo danno”.

 

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