
Habibollah era uno studente da Sanandaj che aveva 29 anni. E’ stato arrestato nel mese di ottobre 2009 e stato torturato nelle prigioni di Mahabad, Sanandaj, Semnan e Urumiyeh. Gli scagnozzi del regime clericale hanno rifiutato di consegnare il suo corpo alla sua famiglia. Una corte di ingiustizia dei mullah nel mese di ottobre 2010° lo ha accusato falsamente per volere dei mullah di “moharebeh (inimicizia con Dio) attraverso attività di propaganda e appartenenza a un partito di opposizione” in un ridicolo processo che è durato appena due minuti e ha condannato questo a morte. Lo scagnozzo che aveva il ruolo di giudice di Habibollah nella sua stessa corte ha detto che lui stesso “avrebbe sicuramente messo il cappio al collo”.
Reza Esmaeili , 34 anni, di Salmas che è stato arrestato nel luglio 2009, è stato giustiziato con la stessa accusa di ” moharebeh” attraverso l’attività di propaganda e di cooperazione con le oppositori al sistema”.
Nello stesso tempo, sedici prigionieri politici sono stati impiccati collettivamente nel carcere di Zahedan su ordine di Khamene. I funzionari del regime hanno confessato che queste persone erano state in carcere per molto tempo e sono state impiccate solo per vendicare l’uccisione di un numero di guardie rivoluzionarie a Saravan venerdì sera. Nove dei giustiziati, in una dichiarazione pubblicata su dei siti web riguardo il massacro di settembre ad Ashraf il 1° settembre, avevano dichiarato: ” I membri dell’OMPI sono stati uccisi a causa della difesa dei diritti di nazione iraniana … . hanno lasciato le loro case e la loro patria per difendere la giustizia e i diritti della nazione iraniana. Noi , prigionieri politici, condanniamo questa atrocità terroristica perpetrata dalla Forza Qods che è stata implementata da parte dell’esercito sotto il comando di Maliki e invitiamo i sostenitori dei diritti umani e gli Stati membri delle Nazioni Unite a fermare le operazioni terroristiche da parte della Forza Qods del regime iraniano e a punire gli autori glie sponsor di tali operazioni”.
Nel frattempo, altri due prigionieri politici curdi, Zaniar e Loghman Moradi, rispettivamente di 25 e 27 anni, sono in procinto di essere giustiziati nella prigione Gohardasht .
La signora Maryam Rajavi, Presidente eletto della Resistenza Iraniana, ha esortato la comunità internazionale a condannare fermamente queste esecuzioni e ha osservato che il silenzio e l’inazione di fronte a questo crescente numero di esecuzioni che dopo l’elezione del nuovo presidente dei mullah ha ormai superato le 270 esecuzioni, è destinato a sostenere questo regime medievale perchè continui e intensifichi le sue atrocità. Ella ha chiesto di rinviare il dossier della barbara violazione dei diritti umani in Iran al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e che i leader di questo regime affrontino la giustizia per crimini contro l’umanità.
La signora Rajavi ha invitato tutti gli Iraniani, soprattutto i residenti e i giovani del Sistan-Baluchistan e del Kurdistan per esprimere la loro vicinanza e la loro solidarietà alle famiglie dei giustiziati .