venerdì, Marzo 31, 2023
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Iran: Confessione senza precedenti del Comandante in Capo delle Guardie della Rivoluzione

La presa in ostaggio dei diplomatici americani era stata precedentemente pianificata ed approvata da Khamenei, Senza la presa in ostaggio degli americani il regime sarebbe stato rovesciato nella prima decade

 Nelle sue dichiarazione del 4 novembre Mohammad Ali Jafari, Comandante delle Guardie della Rivoluzione, ha sottolineato che la presa dell’Ambasciata Americana ed il sequestro dei diplomatici che vi lavoravano erano stati precedentemente pianificati e pienamente approvati da Khamenei.

Jafari ha ribadito che se ciò non fosse accaduto il regime sarebbe stato rovesciato nella prima decade dal suo insediamento.

Il comandante ha rilasciato questa confessione senza precedenti durante un discorso tenuto in occasione dell’anniversario della presa in ostaggio dei diplomatici americani, avvenuta il 4 novembre del 1979.

Egli ha dichiarato: “Secondo quanto previsto da un piano della massima segretezza, l’Università di Teheran organizzò una protesta contro il nido di spie (l’ambasciata americana)… Solo un limitato numero di studenti ed il personale dell’università sapevano che era stato pianificato un attacco all’ambasciata. Quando, come calcolato, la folla si riunì davanti all’università, dal momento che solo un limitato numero di persone era al corrente del piano, in mezzo a tutto quel chiasso ed agli slogan, e considerato l’umore della folla, l’attacco venne descritto come spontaneo, come se fosse stato deciso dai manifestanti sul momento.”

Jafari ha poi aggiunto: “Solo un manipolo di ufficiali e figure rivoluzionarie e, sopra di loro, il leader supremo (Khamenei) appoggiavano senza riserve questa mossa rivoluzionaria, e se la presa degli ostaggi non avesse avuto luogo, non ci sono dubbi che la rivoluzione non sarebbe durata quarant’anni e che sarebbe finita nella prima decade.”

Il Comandante delle Guardie della Rivoluzione Islamica ha suggerito di ricorrere ad atti similari per risolvere la crisi del regime, affermando: “Mosse di questo tipo, ovviamente non la presa delle ambasciate, non è questo che intendo, dovrebbero essere fatte per creare stabilità, per dare più servizi alla società, per risolvere i problemi economici, ed anche quelli in altri ambiti, come gli affari culturali. È questo ciò su cui noi possiamo riporre le nostre speranze.”

Con queste affermazioni Jafari ha pubblicamente ammesso che il regime clericale ha sempre trovato la soluzione nelle prese in ostaggio, nella creazione di crisi e distruzione, nell’esportazione del terrorismo e nella belligeranza, e che tutti questi atti vengono pianificati nei piani più alti.

 

Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana

6 novembre 2018

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