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Iran: Conferenza a Parigi in occasione della Giornata Internazionale della Donna 2016

Il 27 Febbraio, con l’approssimarsi della Giornata Internazionale della Donna, si è svolta a Parigi una grande conferenza dal titolo: “Una promessa per la Parità: le donne unite contro il fondamentalismo”, a cui hanno preso parte molti illustri personaggi politici, intellettuali, personalità ed attivisti del movimento per l’uguaglianza provenienti da 26 paesi e quattro continenti.

L’oratore principale è stata la Presidente eletta della Resistenza Iraniana Maryam Rajavi, che ha parlato delle elezioni-farsa iraniane, della terribile situazione delle donne in Iran e del ruolo delle donne quali forza trainante nella lotta per lo sradicamento del fondamentalismo. Maryam Rajavi ha chiesto alle donne in Iran e nel mondo di unirsi per riportare la libertà in Iran, la pace in Medio Oriente e la sicurezza nel mondo.

Tra gli oratori ci sono stati Linda Chavez, ex-Direttore delle Relazioni Pubbliche della Casa Bianca ed esperto degli Stati Uniti nella Sotto-Commissione delle Nazioni Unite sui Diritti Umani, Rama Yade, ex-ministro francese per i Diritti Umani, Ingrid Betancourt, ,ex-candidata alle presidenziali della Colombia, Rita Sussmuth, ex-Presidente del Bundestag tedesco, Ranjana Kumari, Direttore del Centro per le Ricerche Sociali e 5a vincitrice del Lotus Leadership Award, dall’India, Nagham Ghadri, Vice-Presidente della Coalizione Nazionale Siriana, Rashida Manjoo e Yakin Erturk, ex-Inviati Speciali dell’ONU sulla Violenza contro le Donne, Christine Ockrent, giornalista francese, scrittrice e nota commentatrice televisiva, Beatriz Becerra, parlamentare europea dalla Spagna, Stefania Pezzopane, senatrice italiana, Margarita Duran Vadell, senatrice spagnola, Fatiha Bakkali per conto delle parlamentari del Marocco, Najima Thay Thay, ex-Ministro dell’Istruzione e della Gioventù del Marocco, Anissa Boumediene, ex-first lady d’Algeria, esperta e giurista islamica, Azza Heikal, scrittrice egiziana, professoressa alla Arab Academic University affiliata alla Lega Araba e leader del Consiglio delle Donne delle tribù arabe, Majedeh Novaishi, Vice-Presidente della Coalizione delle Rappresentanti delle Donne Arabe, dall’Egitto, Drita Avdyli, ex-vice ministro ed attuale presidente della Camera Nazionale di Mediazione, Diana Culi, scrittrice, giornalista e personaggio politico, Sevim Arbana, fondatrice dell’organizzazione Useful to Albanian Women dall’Albania, una delegazione di giuriste come l’ex-giudice dell’ICC Fatoumata Dembélé Diarra (Mali), Kirsty Brimelow e Sara Chandler (Gran Bretagna), Presidente della Human Rights Commission of Federation of European Bar Associations, Maria Candida Almeida, vice-Procuratore Generale alla Corte Suprema (Portogallo), Zinat Mirhashemi, membro del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana e del Comitato Centrale dell’Organizzazione Cherik-hay-e Fedaii Organization (OIPFG), Safora Sadidi, membro del Consiglio Centrale del PMOI e molti presidenti di associazioni, comunità e giovani sostenitori della Resistenza Iraniana.

Sarvnaz Chitsaz, Presidente del Comitato delle Donne del CNRI, Zolal Habibi, membro del Consiglio Centrale del PMOI e Linda Chavez sono stati i moderatori della conferenza.

Nancy Pelosi, leader di minoranza alla Camera dei Rappresentanti americana, la Baronessa Boothroyd, ex-portavoce della Camera dei Comuni britannica, le parlamentari americane Loretta Sanchez e Judy Chu e l’illustre antropologa e scrittrice francese Françoise Heritier hanno inviato i loro messaggi alla conferenza.

Gli oratori hanno discusso sui modi di combattere l’estremismo islamico quale sfida principale al mondo. Prendendo ad esempio il successo della Resistenza Iraniana nella realizzazione della parità delle donne e del loro ruolo pionieristico in ogni ambito della lotta al fondamentalismo, hanno sottolineato l’importanza della leadership di Maryam Rajavi.

Hanno dichiarato che le donne sono le prime vittime del fondamentalismo. Con la solidarietà e l’unità di azione, esse possono avere un ruolo importante e significativo nella lotta a questo diabolico fenomeno che ha oltrepassato oggi, tutti i confini geografici e ogni limite alla violenza.

A questa grande conferenza è stata presentata la performance di un bambino siriano che ha rappresentato il dolore e la sofferenza del popolo della Siria, altre che hanno rappresentato l’esecuzione di giovani donne iraniane e il ruolo delle madri dei prigionieri politici, ma anche la tragedia delle aggressioni con l’acido contro le donne in Iran.

 

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