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Iran: Comandante dei Basij minaccia altri rapimenti e ricatti

Naghdi: “L’annullamento delle sanzioni alla Sepah Bank e lo sblocco di 1,7 miliardi di dollari sono stati concessi in cambio del rilascio delle spie americane”

Durante un discorso a Tehran il brigadiere generale dell’IRGC Mohammadreza Naghdi, comandante delle forze repressive Basij, ha definito il rapimento e il ricatto “la via per ottenere i nostri diritti dagli arroganti”, ed ha preso ad esempio l’arresto dei cittadini americani e il fermo delle navi statunitensi nel Golfo Persico.

Naghdi ha comandato personalmente l’attacco all’ambasciata britannica del Novembre 2011 e quello all’ambasciata saudita a Gennaio di quest’anno, per ordine di Khamenei. Nel suo discorso ha detto: “L’annullamento delle sanzioni alla Sepah Bank e la restituzione di 1,7 miliardi di dollari di beni iraniani rimasti bloccati per 36 anni, non ha nulla a che fare con i negoziati, ma sono semplicemente il prezzo pagato dagli Stati Uniti per la liberazione delle loro spie”. E ha continuato dicendo “… questo dimostra che il linguaggio della forza è il solo che gli Stati Uniti comprendano… il modo di ottenere i nostri diritti è diventare forti e noi dobbiamo diventare ogni giorno più forti”,(Agenzia di stampa Fars affiliata all’IRGC – 20 Gennaio 2016). Questo elemento criminale dell’IRGC ha aggiunto: “5-6 guardie rivoluzionarie hanno arrestato 10 marines americani nel Golfo Persico e con la benevolenza di Dio i piani del nemico sono stati sventati”.

Il rapimento di cittadini stranieri, in particolare di quelli americani in Iran o in Libano, e negli ultimi anni in Iraq per mano delle milizie mercenarie, rientra in una politica ben nota del fascismo religioso al potere in Iran ed è uno strumento essenziale della sua politica estera. L’accondiscendenza dell’Occidente, specialmente degli Stati Uniti e le concessioni ingiustificate fatte ai mullah, li hanno incoraggiati a proseguire e ad accrescere l’utilizzo di questa strategia disumana.

Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana

21 Gennaio 2016

 

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