sabato, Luglio 27, 2024
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Iran: Aumento della repressione nei confronti degli insegnanti in Iran in prossimità dell’apertura delle scuole e della Giornata Internazionale degli Insegnanti

Con l’apertura delle scuole e mentre i nobili insegnanti amanti della libertà si preparano alla loro manifestazione nazionale di protesta indetta per la Giornata Internazionale degli Insegnanti, il 5 Ottobre, sono state intensificate le misure repressive contro gli insegnanti e attivisti.

Il 6 Settembre 2015, agenti dell’intelligence del regime iraniano hanno arrestato l’insegnante e attivista Mahmoud Beheshti Langeroudi, confiscando alcuni suoi effetti personali in casa sua. Il giorno prima del suo arresto, il 5 Settembre, aveva sollevato la questione degli insegnanti e rivolto alcune richieste a Mohammad Bagher Nobakt, portavoce del governo Rouhani.

Anche altri due insegnanti, Mohammadreza Neiknejad e Mehdi Bohlouli, sono stati arrestati allo stesso modo il 31 Agosto.

Il 3 Settembre 2015 l’associazione degli insegnanti ha definito le accuse contro gli insegnanti arrestati “difesa dei diritti degli insegnanti”, “consigliare il rispetto dei diritti degli alunni”, “opposizione alla trasformazione dell’istruzione in un commercio” ed ha sottolineato la necessità di una “istruzione libera per tutti”. Ha proseguito precisando che il governo di Rouhani non ha “introdotto nessun cambiamento fondamentale a dispetto dei suoi slogan altisonanti”.

Nel frattempo Esmail Abdi, Rasoul Bodaqi e Aliakbar Baghbani continuano a languire in prigione per le false accuse inventate dai mullah di “propaganda contro il sistema” e “attività contro la sicurezza nazionale”. Bodaqi viene trattenuto in prigione nonostante abbia già scontato la sua condanna.

Soheila Sadeq, Presidente del Comitato per l’Istruzione della Resistenza Iraniana, chiede agli organi educativi internazionali e ai sindacati degli insegnanti delle varie nazioni, di condannare la repressione degli insegnanti e la violazione dei loro diritti fondamentali da parte della dittatura teocratica e di appoggiare le richieste degli insegnanti iraniani alla prossima manifestazione nazionale del 5 Ottobre.

Ed ha aggiunto: “Il regime del velayat-e faqih, decrepito e corrotto, che spende tutte le ricchezza del popolo iraniano per gli anti-patriottici progetti nucleari, per fomentare le guerre nella regione e per il massacro dei popoli siriano, iracheno, libanese, yemenita ecc., non si preoccupa affatto delle condizioni in cui vivono gli insegnanti e gli operai, né dell’istruzione dei bambini e dei giovani, né della prosperità e del progresso della popolazione. La fine dalla povertà, dell’inflazione, della disoccupazione e della vergognosa situazione dell’istruzione in Iran, dipende dalla caduta del fascismo teocratico e dal ristabilimento della democrazia in Iran”.

Comitato per l’Istruzione del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana

8 Settembre 2015

 

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