mercoledì, Maggio 31, 2023
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Iran: 82 esecuzioni in diciannove città in meno di due settimane

Richiesta di sanzioni globali contro il regime dei mullah e di processare i suoi leaders per crimini contro l’umanità
Con un record selvaggio e criminale senza precedenti, il fascismo religioso al potere in Iran, ha giustiziato 83 prigionieri nelle prigioni del paese o con impiccagioni pubbliche in un lasso di tempo di 13 giorni che va dal 19 Febbraio al 3 Marzo. E questo nonostante la notizia di molte di queste esecuzioni non trapeli neanche dalle prigioni.

Tra le esecuzioni dei giorni scorsi ci sono state: nelle prigioni di Gohardasht and Ghezel Hessar 20 prigionieri in due esecuzioni di massa. Otto prigionieri nella prigione di Adelabad di Shiraz (19 Febbraio). Esecuzione di massa di otto prigionieri a Khorramabad; nove prigionieri a Kerman (19 e 22 Febbraio); cinque prigionieri a Kermanshah, Arak e Ahwaz (20 Febbraio); cinque prigionieri a Mashhad ; tre prigionieri a Yadz (compresi due fratelli mentre altri tre loro fratelli sono in attesa di esecuzione); quattro prigionieri a Rasht; tre prigionieri a Ghazvin, un altro a Behbahan e due prigionieri a Oroumieyeh (dal 22 al 26 Febbraio). Due prigionieri a Sari (27 Febbraio e 1° Marzo); due prigionieri nelle città di Mashhad e Kashan (27 Febbraio); nove prigionieri a Gachsaran e Nahbandan nella Provincia meridionale di Korassan (quattro prigionieri ognuno) e uno nella prigione di Semnan (28 Febbraio) e due prigionieri a Miyaneh (3 Marzo).
Il Presidente eletto della Resistenza Iraniana, Maryam Rajavi, ha definito questo selvaggio e incessante trend di esecuzioni arbitrarie come la testimonianza della debolezza,  della paura e dell’angoscia del regime iraniano per l’intensificarsi delle proteste popolari, in particolare alla vigilia della festa del fuoco. Ha aggiunto che le esecuzioni di massa dei giorni scorsi, eseguite per ordine di Khamenei, sono crimini organizzati per bloccare il respiro politico della comunità iraniana. Gli atti con cui i tribunali ordinano queste esecuzioni con qualunque scusa, sono illegittimi e ingiusti. Questo governo criminale del Velayat-e faqih e la magistratura corrotta non hanno alcuna legittimità né competenza.
Il Presidente eletto della Resistenza Iraniana si rivolge ai tutti i suoi compatrioti perché protestino in massa contro queste esecuzioni ed esprimano la loro solidarietà e il loro sostegno alle famiglie dei condannati per impedire il massacro dei loro cari per mano del regime.
Ha detto inoltre: “Nell’intensificare questi massacri i mullah al potere stano beneficiando del silenzio delle Nazioni Unite e dell’atteggiamento accondiscendente dei governi occidentali, in particolare delle continue richieste degli Stati Uniti per avere negoziati diretti. Invece di assumere queste posizioni vergognose, gli Stati Uniti e i paesi occidentali dovrebbero presentare il caso sulle violazioni dei diritti umani in Iran  al Consiglio di Sicurezza e processare Khameni per crimini continuati contro l’umanità.”
Ha aggiunto che in tali condizioni, compiacere e avere rapporti con questo regime contravviene ai più fondamentali valori umani e rappresenta una partecipazione alle esecuzioni, alle torture, ai massacri e all’oppressione del popolo iraniano.
Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana
5 Marzo 2013

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