venerdì, Marzo 31, 2023
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Iran: 12 prigionieri giustiziati in 6 giorni, 3 in pubblico

CNRI – Il regime iraniano ha mandato almeno 12 prigionieri alla forca in varie città dell’Iran  in sei giorni, dal 25 Febbraio al 2 Marzo, facendo salire il numero delle esecuzioni ad almeno 150 dall’inizio del 2014.

 

Sei delle vittime sono state giustiziate in segreto e tre impiccate in pubblico.

Il 2 Marzo, sette prigionieri sono stati impiccati nelle prigioni delle città di Zahedan, Bandar-Abbas e Rasht.

Hassan Zolfaghari, 23 anni, è stato giustiziato in segreto nella prigione centrale della città di Zahedan. Zolfaghari, residente a Zabol una città della povera provincia del Sistan-Balucistan, era stato arrestato quando aveva 17 anni ed aveva passato sei anni nelle prigioni medievali dei mullah.

Lo stesso giorno, altri quattro prigionieri sono stati giustiziati in segreto nella prigione della città meridionale di Bandar-Abbas.

Contemporaneamente, i media di Stato hanno riferito dell’esecuzione di due prigionieri di 28 e 30 anni, nella città settentrionale di Rasht. Sono stati impiccati nella prigione della città per aver commesso “atti contro la legge della Sharia” (atti illegali), diceva la notizia. Gli “Atti contro la Sharia” comprendono un’ampia varietà di attività illegali: dal consumo di bevande alcoliche a qualunque attività in opposizione al regime.

Nelle ultime due settimane si è avuta notizia di 10 prigionieri giustiziati nella prigione di Lakan a Rasht.

Il 27 Febbraio, Hossein Mohammadi, 31 anni, un prigioniero curdo, è stato impiccato nella prigione centrale di Sanandaj.

Lo stesso giorno, la TV di Stato ha anche annunciato l’esecuzione di un prigioniero nella città di Salmas, Iran occidentale.

Il 25 Febbraio, due prigionieri sono stati impiccati nella prigione di Semnan e tre prigionieri sono stati impiccati in pubblico nello stesso momento in tre luoghi differenti della provincia di Alborz.

Le autorità della magistratura del regime hanno detto che queste esecuzioni sono state fatte per “dare una dura lezione ed intimidire gli altri”.

La diffusione in internet del filmato scioccante di una impiccagione pubblica nella provincia di Alborz ha provocato disgusto nei confronti del regime teocratico.

La Resistenza Iraniana chiede alla società internazionale di condannare fermamente le esecuzioni collettive ed arbitrarie cresciute enormemente durante la presidenza di Hassan Rouhani.

La Resistenza Iraniana chiede inoltre che il dossier sulle gravi e sistematiche violazioni dei diritti umani da parte del regime dei mullah venga presentato al Consiglio di Sicurezza dell’ONU.

Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana

4 Marzo 2014

 

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