Foto in archivio , CNRI – Il regime iraniano ha impiccato una madre di 43 anni in una prigione della città di Karaj, nella provincia di Alborz, a nord-ovest di Tehran.
La donna, identificata come Pari-Dokht Molai-Far, è stata impiccata mercoledì nella famigerata prigione di Qezelhesar.
Questa donna, madre di un bambino, era stata rinchiusa negli ultimi tre anni nel famigerato carcere femminile di Qarchak, nella città di Varamin e trasferita a Qezelhesar per l’esecuzione.
La prigione di Qarchak, definita anche “il Campo di Sterminio di Qarchak” è stata utilizzata dal regime iraniano come luogo di brutali torture e stupri delle donne arrestate durante le proteste anti-regime del 2009. La morte sotto tortura di almeno quattro giovani manifestanti avvenuta a Qarchak si è trasformata in uno scandalo per il regime iraniano.
Sempre mercoledì, il regime dei mullah ha impiccato tre uomini nella pubblica piazza di Karaj. I tre, dei quali non si conoscono i nomi, sono stati impiccati all’alba.
Altri cinque detenuti nel braccio della morte, tra i quali una donna, nella città sud-orientale di Kerman, mercoledì sono stati trasferiti in isolamento in attesa della loro imminente esecuzione.
I tre uomini sono stati identificati come Ezzat Sabeki, Meysam Shahraki, e Ali Zehi.
Almeno 31 prigionieri sono stati giustiziati in Iran negli ultimi 9 giorni.
Di fronte al crescente malcontento popolare ed essendo incapace di rispondere alle giuste richieste della maggioranza del popolo iraniano, che vive sotto la soglia di povertà, il fascismo religioso al potere in Iran, ribattezzato dal popolo iraniano “il padrino dell’ISIS”, sta inasprendo la repressione.
