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Il presidente iraniano Rouhani contatta il dittatore siriano e appoggia il massacro con armi chimiche

Il Ministro dell’Industria iraniano: “Khamenei ha detto a Rouhani che verrà certamente iscritto come candidato”

Il presidente iraniano Hassan Rouhani ha espresso telefonicamente il suo appoggio al massacro della popolazione siriana compiuto dal dittatore Bashar Assad, affermando che l’attacco con armi chimiche a Idlib è “falso e senza prove”, accusando vergognosamente l’opposizione di aver compiuto l’attacco.

“L’uso di armi chimiche… mirava a sviare l’attenzione del pubblico dalla verità. Non possiamo permettere ai terroristi di usare queste armi, e poi di accusare gli altri per fornire un pretesto a ritorsioni per la violazione delle norme internazionali”, ha detto. (media ufficiali iraniani – 9 Aprile)

Rouhani è lo stesso criminale che per 38 anni ha accusato l’opposizione iraniana di opprimere e uccidere il popolo iraniano e che considera ingannare la comunità internazionale sul programma nucleare di Teheran uno dei suoi principali vanti.

In un altro episodio Mohammad Reza Ne’matzadeh, Ministro dell’Industria e delle Miniere di Rouhani, ha fatto delle dichiarazioni sorprendenti l’8 Aprile, durante un’intervista al sito web Aftab News, legato alla fazione di Rouhani.

“Rouhani una volta, durante una riunione di governo, ha detto di aver chiesto (a Khamenei) cosa fosse nel nostro interesse. Devo partecipare o no? (Khamenei) ha precisato: ‘Tu devi partecipare come candidato’. Io sono certo che se (Khamenei) dicesse ad esempio ‘Non partecipare. Non è nel nostro interesse’, lui accetterebbe immediatamente. Lui non prende nessuna decisione su questioni importanti senza la benedizione di (Khamenei)”, ha detto. Nel sottolineare la totale obbedienza alle istruzioni di Khamenei sulle varie questioni riguardanti i negoziati sul nucleare, Ne’matzadeh ha aggiunto: “Sin dal 1963 Rouhani è stato uno studente di Khomeini ed ha seguito le sue istruzioni. In seguito, ovunque lo portasse il suo ruolo o la sua carica, era sempre conforme all’approvazione di Khamenei”.

Il mese scorso il parlamentare iraniano Mahmoud Sadeghi ha citato Rouhani durante un incontro con altri parlamentari parlando di come aveva chiesto l’opinione di Khamenei prima di partecipare alle elezioni presidenziali del 2013.

Secondo Sadeghi, in risposta alla sua domanda Khamenei aveva detto: “Io non ho mai avuto problemi con te. Possiamo lavorare insieme”.

“Khamenei ha sottolineato la sua vecchia amicizia con Rouhani e il fatto che, non solo non ha nessuna opinione negativa su di lui, ma che in realtà pensa molto bene di Rouhani”, ha aggiunto Sadeghi. (Arman Rooz – 12 Marzo)

La telefonata di Rouhani al dittatore siriano e l’espressione del suo massimo appoggio a questo criminale di guerra, va di pari passo alla benedizione di Khamenei per la sua candidatura. Tutto dimostra che le varie fazioni dell’establishment dei mullah non sono diverse quando si tratta della repressione interna e del saccheggio delle ricchezze del popolo iraniano. Inoltre appoggiano tutti unanimemente anche l’esportazione del terrorismo e del fondamentalismo, nonché Assad e il massacro del popolo siriano.

Tutti comprendono molto bene che con la caduta di Assad, i pilastri del loro stesso establishment religioso e fascista al potere in Iran, verrebbero scossi. Pochi mesi fa Khamenei ha ammesso che se il suo regime perdesse la guerra in Siria, loro sarebbero costretti a combattere a Teheran, a Fars, a Khorasan ed Isfahan. (media ufficiali – 5 Gennaio)

Assad e i suoi alti comandanti, insieme a Khamenei, Rouhani e ai comandanti delle Guardie Rivoluzionarie, sono i primi responsabili dell’uccisione di 500.000 siriani e della cacciata di più della metà della popolazione del paese e devono affrontare la giustizia. Il loro curriculum criminale è molto peggiore di quello di molti individui processati a Norimberga.

“Rouhani ha detto ai suoi accoliti di aver ottenuto l’approvazione di Khamenei alla candidatura”, ha detto la Resistenza Iraniana nel suo comunicato del 7 Aprile, aggiungendo che anche Ebrahim Raisi ha annunciato la sua candidatura, solo dopo aver ottenuto l’approvazione di Khamenei a partecipare a queste elezioni presidenziali-farsa.

Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana

10 Aprile 2017

 

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