
I Paesi nordici – Finlandia, Norvegia, Svezia, Danimarca e Islanda devono aggiungere questa iniziativa alla missione dell’UNAMI.
La repressione di Camp Ashraf non è stata nascosta agli occhi di alcuno. Chiudere Ashraf è sull’agenda del governo iracheno da due anni. Gli iracheni hanno promesso di proteggere Camp Ashraf. Questo attacco mi ha ricordato Sabra e Shatila in Libano, dove ho prestato servizio per due anni come comandante della squadra delle Nazioni Unite. Il dovere dei militari è proteggere i cittadini, non massacrarli. Niente è più criminale di questo: l’uccisione di persone indifese. Tutti i miei colleghi nei Paesi nordici concordano con me.
I rifugiati non possono essere respinti verso l’Iran. Reinsediarli in Europa e in America è una soluzione di lungo termine. La migliore soluzione ora è lo stazionamento permanente di osservatori internazionali a Camp Ashraf. Con la loro presenza, essi possono garantire che non avverranno altri attacchi.
L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani dovrebbe inviare a Camp Ashraf propri osservatori.
L’attenzione di media, governi e pubblica opinione dovrebbe essere attratta sull’inaccettabile comportamento del governo iracheno nei confronti di Camp Ashraf e dei rifugiati sul suo suolo. L’Organizzazione dei Mojahedin del Popolo dell’Iran (OMPI/MEK) dovrebbe essere cancellata dalla lista delle organizzazioni terroristiche straniere [degli Stati Uniti] così che il governo iracheno non possa usare tale inserimento come pretesto per il massacro.