CNRI – Il Comitato Parlamentare Britannico per la Libertà in Iran ha scritto al Direttore Generale dell’UNESCO, Irina Bokova, per esprimere il suo risentimento per l’invito esteso al presidente del regime iraniano Hassan Rouhani, a parlare di fronte a questa organizzazione la prossima settimana.
In una lettera datata 12 Novembre, Lord Carlile of Berriew QC, e co-Presidente del Comitato Parlamentare Britannico per la Libertà in Iran (BPCIF), ha scritto: “Per una rispettata organizzazione delle Nazioni Unite invitare il rappresentante di una teocrazia oppressiva, considerata la nazione con il più alto numero di esecuzioni pro-capite del mondo e il principale stato sponsor del terrorismo, non è solo in contrasto con gli obbiettivi che sono l’essenza dell’UNESCO, promuovere la pace e la sicurezza, ma legittima anche un regime che ricopre un ruolo distruttivo in Medio Oriente”.
La lettera precisa che “il Segretario Generale dell’ONU, l’Inviato Speciale dell’ONU per i Diritti Umani in Iran ed altre rispettate ONG internazionali, come Amnesty International, hanno tutti espresso la loro preoccupazione per la recente impennata del numero delle esecuzioni in Iran, dispiaciuti per il fatto che la situazione dei diritti umani nel paese è peggiorata in molti ambiti con la presidenza Rouhani, rispetto a quella del suo predecessore Ahmadinejad”.
La lettera ha anche evidenziato il fatto che “pene barbare come l’amputazione, la fustigazione e le impiccagioni pubbliche, sono contenute nel codice penale iraniano e che l’attuale costituzione incita alla promozione attiva e alla diffusione del fondamentalismo religioso non solo nella regione ma in tutto il mondo”.
Tenendo conto di queste tre drammatiche realtà e del comportamento inaccettabile di Tehran a livello internazionale, questo comitato parlamentare bipartisan esorta l’UNESCO a ritirare il suo invito ad Hassan Rouhani immediatamente “perché nulla nel comportamento di Tehran fa presupporre che il regime teocratico sia pronto a contribuire in maniera costruttiva alla promozione della pace internazionale e al rispetto universale per i diritti umani, che sono gli obbiettivi fondamentali dell’UNESCO”.