sabato, Giugno 10, 2023
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Iran: Le proteste dei compatrioti azeri proseguono in diverse città

Gli studenti di Urmia protestano gridando “Khamenei vergognati!”

Mercoledì 11 Novembre, ancora una volta le province dell’Azerbaijan orientale e occidentale, di Zanjan e di Ardabil sono state teatro di proteste popolari contro gli odiosi insulti del regime iraniano verso i compatrioti azeri.

Le proteste sono avvenute nonostante i numerosi arresti e la massiccia presenza delle forze di repressione, inviate in queste zone da diverse città.

Ad Urmia, giovani coraggiosi si sono riversati nelle strade dopo una partita di pallavolo all’Al-Ghadir Sport Center gridando “Viva l’Azerbaijan, possano accecare i suoi nemici”. Ci sono stati scontri con forze di repressione come le unità anti-sommossa, che hanno sparato in aria e usato gas lacrimogeni per disperdere la folla. Gli scontri si sono estesi alle strade attorno a Khairin Square e Varzesh Street.

Gli studenti delle università di Zanjan, Tabriz, Urmia, Maragheh e Ardabil hanno organizzato manifestazioni di protesta durante le quali hanno espresso la loro rabbia e il loro disgusto per il regime iraniano. Gli studenti dell’Università di Urmia hanno espresso la loro opposizione al regime del velayat-e faqih gridando “Khamenei vergognati!” Anche i manifestanti del bazaar di Tabriz hanno proseguito la loro protesta

Il regime iraniano ha applicato una legge marziale non dichiarata a Tabriz ed Urmia per impedire il diffondersi dei movimenti di protesta. Le guardie rivoluzionarie, la forza Basij e le forze di sicurezza sono state messe in allerta ed hanno intensificato i pattugliamenti. Negli ultimi giorni molte persone a Tabriz, Urmia, Meshkinshahr, Ardabil, Parsabad-e Moghan, Jolfa, Malekan e in molte altre città sono state arrestate dopo alcuni raid nelle loro case o nei negozi e vengono trattenute con l’accusa di “collusione contro la sicurezza nazionale”. Secondo alcune notizie il numero degli arrestati è arrivato a 150

Un comandante delle guardie rivoluzionarie di Gilan ha dichiarato che molti manifestanti sono stati arrestati, aggiungendo che: “Le misure puntuali e organizzate contro le reti e le correnti dissidenti contrarie al sistema, che hanno cercato di provocare disordini e di creare  instabilità nelle città di lingua azera della provincia di Gilan, la loro identificazione e il veloce arresto dei loro elementi, sono state alcune delle caratteristiche di questa operazione”.

Ashtari, comandante delle forze di sicurezza, inviato a Tabriz per reprimere le proteste popolari, ha detto che i manifestanti sono ricorsi a comportamenti aggressivi.

Mohammad Abedi, comandante di Ahar, in risposta ad un appello della popolazione a manifestare giovedì 12 Novembre, ha minacciato: “Qualunque assembramento che si svolga senza il permesso dell’autorità è illegale e verrà sciolto”.

Il vice-governatore del regime dell’Azerbaijan orientale ha annunciato: “Non dobbiamo permettere che si insultino i santi. Questi movimenti dimostrano che la loro intenzione non è quella di difendere il popolo, ma stanno perseguendo i loro obbiettivi e che hanno un problema con il sistema stesso.

Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana

12 Novembre 2015

 

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