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Deliberati disturbi e ostruzionismo da parte di agenti dell’intelligence dei mullah nel trasferimento dei residenti di Camp Liberty fuori dall’Iraq

Intanto gli agenti dei mullah hanno l’incarico di piangere lacrime di coccodrillo per i residenti di Ashraf e Camp Liberty

Il regime dei mullah ha mostrato la propria ira per l’accordo del governo tedesco sul trasferimento di un gruppo di residenti di Camp Liberty. Numerosi media del regime, con articoli stereotipati, presentando in modo distorto un articolo pubblicato dal quotidiano tedesco “Kölner Stadt Anzeiger”, hanno scritto:“La Germania ha accettato 97 membri dell’Organizzazione dei Mojahedin del Popolo dell’Iran che ‘precedentemente avevano chiesto asilo in Germania’ e ‘77 di loro saranno inviati nella città di Colonia’… Le autorità di Colonia, compreso il presidente del consiglio comunale, hanno sollevato gravi proteste per questa decisione e per la presenza di tali individui che hanno una storia di attività militari e terroristiche e modi di vivere settari, considerandoli un ‘disturbo per la sicurezza dei residenti di Colonia’”.

I media del regime (tra i quali “News Network”, l’agenzia della ‘Forza Quds’ nota come Tasnim”, i siti web di Habilian, altri legati al Ministero dell’Intelligence (MOIS) e “Mardom Salari”) hanno pubblicato questo articolo, e rivelato l’ostruzionismo e le misure di disturbo degli agenti del regime presentati come ‘ex membri dell’OMPI’. Fingendo di versare lacrime di coccodrillo per i residenti di Ashraf e di Camp Liberty, hanno scritto: “In seguito alla pubblicazione della notizia sui 97 individui accettati dalla Germania, gruppi consistenti di ex membri di questa organizzazione hanno scritto lettere e messaggi e-mail ad autorità di Colonia e del governo tedesco informandole delle azioni violente di membri di questo gruppo e avvertendoli di controllarli attentamente […] e hanno fornito loro i nomi di varie associazioni in Germania che “sotto copertura sono impegnate in attività per l’organizzazione dei Monafeqin [termine usato dal regime iraniano per l’OMPI]”.

Il ‘coro’ coordinato dal MOIS sul trasferimento di un gruppo di residenti di Camp Liberty in Germania è parte della politica di deliberate misure di disturbo e ostruzionismo da parte del regime dei mullah sui trasferimenti di residenti in diversi Paesi.

La signora Maryam Rajavi, Presidente-eletta della Resistenza Iraniana, ha ricordato più volte: “La reale intenzione del regime dei mullah è che l’OMPI non lasci Ashraf o l’Iraq. Il regime è diabolicamente teso all’eliminazione fisica o alla resa dell’OMPI. Non ha una terza opzione. Le autorità del regime clericale hanno affermato chiaramente che per loro questo movimento dovrebbe essere spazzato via dalla faccia della Terra come da qualsiasi Paese che li accetti” (parole pronunciate al Grande raduno degli iraniani del 22 giugno 2013 e in una conferenza tenuta nella sede dell’ONU a Ginevra il 19 settembre 2013).

Le posizioni e le osservazioni di organi, elementi e media del regime a questo proposito sono piuttosto palesi:

– Haghighat Pour, vicepresidente della Commissione Sicurezza e Relazioni Estere del Majlis (assemblea parlamentare), ha dichiarato: “Spero che tutta la Terra si liberi dell’esistenza dei Monafeqin” (agenzia della terroristica ‘Forza Quds’, 12 settembre 2013)

– Asefri, membro della stessa commissione, ha detto: “Senza dubbio, qualsiasi Paese che offra la residenza ai Monafeqin avrà il disappunto della Repubblica Islamica dell’Iran e l’Iran interromperà le relazioni con quel Paese” (rete televisiva di notizie del regime, 13 settembre 2013).

– Il 14 settembre, il generale di brigata Isameel Kothar, un altro membro della Commissione Sicurezza del regime, ha detto: “Nessun Paese terzo ha il diritto di accettarli con una concentrazione sufficiente a far loro mantenere una struttura organizzata. […] Noi nel Majlis seguiremo tale questione perché siano tutti consegnati all’Iran” (agenzia d’informazione dei mullah “Mehr”).

– Secondo una comunicazione del regime della ‘Gestapo’ dei mullah sull’“espressione di gratitudine al governo iracheno per avere espulso il gruppuscolo dei Monafeqin dalla guarnigione di Ashraf”, le guide di regime della preghiera del venerdì il 14 settembre hanno detto in molte città: “Nessun Paese deve offrire rifugi a questo gruppuscolo. Infatti, essi devono essere consegnati alla repubblica islamica”.

– Contemporaneamente, Yadollah Javani, rappresentante di Khamenei nel corpo delle Guardie Rivoluzionarie, ha dichiarato: “Nessun Paese vorrà ospitare un gruppuscolo terrorista sul proprio suolo. Oggi, a nessuna condizione gli Stati americani ed europei hanno intenzione di offrire rifugio ai Monafeqin e accettarli nei loro Paesi” (sito web “Tabnak”, associato all’ex capo dell’IRGC Mohsen Rezaei).

– Nello stesso giorno, il quotidiano statale “Jomhouri Islami” ha scritto: “I membri dell’OMPI, come microbi inquinanti, contamineranno qualsiasi area nella quale siano collocati. […] Quindi, non c’è altra scelta per le organizzazioni internazionali e per tutti i Paesi che inserire quel gruppo nella lista nera […] e che essi siano sradicati una volta per tutte con una decisione completa e internazionale. Oggi che il gruppuscolo terrorista dei Monafeqin è su un pendio ripido, una tale decisione può sradicare la sua minaccia una volta per tutte”.

– Il 16 settembre, Hossein Naghavi, portavoce della Commissione Sicurezza e Relazioni Estere del Majlis, ha annunciato: “L’Iran avrà dei ripensamenti rispetto ai Paesi che accettano i Monafeqin” (sito web ‘Reporters Club’, legato al MOIS).

– Il 21 settembre, il giornale portavoce di Khamenei, “Keyhan”, ha scritto: “Il governo deve condurre adeguate trattative con le autorità irachene per la completa espulsione dei Monafeqin da quel Paese e per la chiusura di Camp Liberty. Considerando il fatto che il governo dell’Iraq ha strette relazioni con l’Iran, attuare questa importante misura non sarà molto difficile. […] Più lontana è la minaccia, più diminuisce il suo impatto. […] Il presidente e il ministro degli Esteri del nostro Paese, attraverso discorsi e interviste, devono mandare questo messaggio chiaro e fermo ai governi del mondo, e specialmente ai Paesi nella regione: che la Repubblica Islamica dell’Iran non permetterà mai ad alcun Paese di ospitare questo gruppuscolo terroristico sul suo suolo, e se qualcuno adotterà tale misura dovrà accettarne le conseguenze politiche, economiche e probabilmente di sicurezza”.

La Commissione Sicurezza e Anti-Terrorismo del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana considera necessario chiarire i seguenti punti:

1-       Contrariamente a quanto hanno scritto i media statali iraniani, il quotidiano tedesco “Kolner Stadt Anzeiger”, pubblicando la notizia del disaccordo di alcuni funzionari locali circa l’accoglienza di 77 residenti di Camp Liberty, ha scritto: “Dato che erano stati precedentemente riconosciuti come rifugiati e risiedevano a Colonia, essi possono ora ritornarvi sulla base delle decisioni del Ministero Federale dell’Interno e del Ministero dell’Interno del land Nord-Reno Westfalia”. Secondo questo giornale, il Ministero Federale dell’Interno ritiene che tali persone non rappresentino alcuna minaccia per la Germania e il Ministero dell’Interno del land Nord-Reno Westfalia, su richiesta del Ministero Federale, è stato d’accordo sul loro trasferimento.

2-       I delegati del MOIS nelle vesti di “ex membri dell’OMPI” all’interno dell’Iran e all’estero sono solo elementi del regime dei mullah nell’attuazione della sua politica di spionaggio e terrorismo, o – come essi dicono – diretta a ‘spazzare via l’OMPI dalla faccia della Terra’.

3-       L’ostruzionismo da parte del regime circa il trasferimento di membri dell’OMPI in altri Paesi giunge in un momento in cui altri delegati del MOIS sono stati obbligati a mostrare falsa empatia per loro chiedendo il trasferimento dell’OMPI in Paesi terzi. Pur non astenendosi da alcuna misura che dissuada i Paesi ospitali ad accogliere membri dell’OMPI, essi devono pretendere che “la leadership dell’OMPI” stia causando ostacoli.

La Commissione Sicurezza e Anti-Terrorismo del CNRI considera la paura a tutto campo e pervasiva che la dittatura religiosa ha della Resistenza Iraniana come un segno del periodo di rovesciamento del regime. Questo è un regime che in passato è ricorso a qualsiasi disumano complotto allo scopo di sopravvivere. Ciononostante, non resisterà alla perseveranza e alla tenacia del popolo e della resistenza iraniani.

Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana

Commissione Sicurezza e Anti-Terrorismo

29 settembre 2013

 

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