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Appello di 210 Europarlamentari a Bruxelles alla Baronessa Ashton sullo status dei dissidenti iraniani in Iraq

• Maryam Rajavi, Presidente–eletto del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana sollecita l’impegno delle istituzioni europee per la protezione dei 3100 rifugiati iraniani a Camp Liberty

Comunicato stampa – Bruxelles, 27 Marzo 2013

In un meeting tenutosi su invito dell’intergruppo Friend of a Free Iran (FoFI) al Parlamento Europeo mercoledi 27 Marzo, è stato annunciato che 210 europarlamentari in un appello rivolto a Catherine Ashton, l’Alto Rappresentante per gli Affari Esteri dell’Unione Europea, hanno messo in guardia contro un nuovo attacco ai danni dei residenti di Camp Liberty, luogo di residenza di 3100 membri dell’Organizzazione dei Mojahedin del Popolo Iraniano. Struan Stevenson, Presidente del FoFI e Presidente della Delegazione del Parlamento Europeo per le Relazioni con l’Iraq, ha letto la dichiarazione dei membri del Parlamento Europeo di tutti i gruppi politici. Gli europarlamentari hanno chiesto l’immediato trasferimento dei residenti a Campo Ashraf, la loro casa negli ultimi 26 anni e il conseguente trasferimento di tutta la comunità in paesi terzi, compresa l’UE.
I politici europei hanno criticato il silenzio e l’inerzia della Ashton riguardo all’attacco del 9 Febbraio a Camp Liberty, messo in atto dal regime iraniano con l’evidente collaborazione del Governo dell’Iraq ed hanno ribadito che questa inerzia agirà darà il “via libera” al regime iraniano e al Governo dell’Iraq per continuare il loro programma di aggressione ed uccisioni.
Hanno rifiutato il rapporto di Martin Kobler, il Rappresentante Speciale del Segretario Generale dell’ONU in Iraq, ed hanno dichiarato che Ban Ki-moon dovrà nominare un inviato competente ed imparziale al posto dell’attuale rappresentate oppure che venga messo fine anche le attività dell’UNAMI, trasferendo tutte le ulteriori responsabilità all’UNHCR.
Maryam Rajavi, Presidente eletto della Resistenza Iraniana, è stata l’oratore principale dell’evento. Ha fornito un aggiornamento sugli sviluppi ad Ashraf e Liberty ed ha chiesto un’azione urgente da parte dell’UE per proteggere i 3100 rifugiati iraniani a Camp Liberty. Ha detto che i residenti di Liberty dovranno essere trasferiti negli Stati Uniti o in un paese europeo, anche temporaneamente, oppure dovranno essere poste le condizioni per il ritorno dei residenti alla relativa sicurezza di Campo Ashraf.
Diversi alti funzionari dell’ONU e degli Stati Uniti, che hanno avuto vari incarichi ad Ashraf e Liberty negli ultimi anni, sono stati invitati a parlare nella loro veste di testimoni.
Il Dr. Tahar Boumedra, capo dell’Ufficio per i Diritti Umani della Missione di Assistenza in Iraq delle Nazioni Unite (UNAMI), dimessosi nel Maggio 2012 in segno di protesta contro il comportamento di Martin Kobler, ha testimoniato sulla poltica del governo iracheno e dell’UNAMI riguardo ad Ashraf.
Il Generale David Phillips, comandante delle forze statunitensi per la protezione di Ashraf nel 2004, ha esposto la sua esperienza ed il Colonnello Wesley Martin, comandante incaricato della protezione di Ashraf nel 2005, ha dato al pubblico la sua valutazione tecnica e dettagliata della situazione della sicurezza a Liberty.
Il Dr. Alejo Vidal-Quadras, Vice-Presidente del Parlamento Europeo, Jim Higgins membro dell’Ufficio di Presidenza del Parlamento Europeo e molti altri oratori internazionali hanno partecipato al meeting.
I partecipanti hanno sottolineato i seguenti punti:
1- Data la possibilità di un altro attacco a Liberty, sul quale anche il Governo U.S.A. ha espresso le sue preoccupazioni e che il governo iracheno ha sottolineato di non essere in grado di impedire, la sicurezza dei residenti di Liberty ha la totale priorità. Qualunque soluzione per la loro protezione dovrà essere immediata e dovrà includere tutti i residenti senza alcuna eccezione.
2- L’opzione preferita è quella dell’immediato trasferimento di tutti i residenti negli Stati Uniti o in un paese europeo, anche se temporaneamente, dal quale potranno poi essere risistemati in paesi terzi. Ci rivolgiamo alla leadershp dell’UE, alla Baronessa Ashton e agli stati membri perché agiscano in base a questa soluzione. La prossima opzione è l’immediato trasferimento di tutti i residenti nuovamente ad Ashraf e la finalizzazione del processo per la determinazione dello status di rifugiati da lì. Trattenere un gran numero di residenti a Liberty con qualunque pretesto, è pericoloso e inaccettabile.
3- L’inviato dell’ONU Martin Kobler, obbligando i residenti a ritornare “ai loro soliti affari” continuando con le interviste dell’UNHCR ed accettando dei trasferimenti individuali o limitati, finirà senza alcun dubbio, per spianare la strada ad un altro feroce assalto al campo.
4- Martin Kobler ha avuto un ruolo altamente distruttivo nel risolvere i problemi di Ashraf e Liberty nei 15 mesi passati e come Struan Stevenson ha scritto nella sua lettera del 16 Marzo al Segretario Generale: “Lui è la persona che ha mandato i residenti di Ashraf alle condizioni da prigione di Camp Liberty contro la loro volontà, promettendogli sicurezza ed incolumità, una veloce risistemazione e standards di vita umanitari. Nessuna di queste condizioni è stata soddisfatta. La morte di 12 residenti di Ashraf dal loro trasferimento coatto a Camp Liberty e il grave ferimento di altri 100, è direttamente imputabile alle attività e agli inganni di Martin Kobler, il quale dovrebbe rendere conto del suo comportamento. Il suo inequivocabile appoggio a lui non solo indebolisce la credibilità delle Nazioni Unite ma causerà la perdita di altre vite ad Ashraf e Liberty per le quali lei e le Nazioni Unite verrete ritenuti responsabili.”
5- Il discorso di Martin Kobler sull’Iraq alla sessione del 21 Marzo del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, che conteneva delle palesi bugie sui residenti di Ashraf e Liberty e sulla loro leadership, intendeva obbligare i residenti rimasti ad Ashraf a trasferirsi a Liberty ed obbligare i residenti di Liberty a smettere di insistere sulla questione della sicurezza e di ritornare “ai loro soliti affari” come se nulla fosse avvenuto il 9 Febbraio.
6- I partecipanti a questo meeting, nel condannare le pressioni esercitate sui residenti di Ashraf e Liberty e sulla loro leadership, hanno appoggiato la decisione dei residenti di subordinare la continuazione delle interviste e i trasferimenti graduali, al loro immediato ritorno ad Ashraf e si sono rivolti al Presidente dell’UE, al Presidente della Commissione Europea e all’Alto Rappresentante dell’UE, perché esortino il governo iracheno ad accettare questa legittima richiesta, altrimenti dovranno riesaminare le loro relazioni con l’Iraq.
7- Fintantoché non sara avvenuto il trasferimento dei residenti nuovamente ad Ashraf, il governo iracheno dovranno prendere cinque provvedimenti che i residenti hanno chiesto a fini di sicurezza: 1. Rimettere i 17.500 muri a T che erano stati smantellati, a protezione dei containers dei residenti; 2. Il trasferimento immediato degli elmetti e dei giubbotti anti-proiettile da Ashraf a Liberty; 3. Il trasferimento delle attrezzature mediche da Ashraf a Liberty e 4. L’estensione dell’attuale area di Liberty a 2,5 km quadrati.
8- Le testimonianze del Dr. Tahar Boumedra al Congresso degli Stati Uniti (13 Settembre 2012), al Parlamento Britannico (11 Dicembre 2012), alla sede delle Nazioni Unite a Ginevra (28 Febbraio 2013) e al Parlamento Europeo (26 e 27 Marzo 2013) non possono essere semplicemente trascurate. Il Segretario Generale dell’ONU, per rispetto ai valori di questa istituzione, deve formare una commissione d’indagine indipendente e deve rendere pubblici i suoi risultati. L’impegno verso i principi delle Nazioni Unite richiede l’immediata sostituzione di Martin Kobler  da parte del Segretario Generale delle Nazioni Unite.

Struan Stevenson MPE
Presidente dell’Intergruppo Friends of a Free Iran

 Friends of a Free Iran (FoFI)

L’intergruppo “Friends of a Free Iran” (FoFI – Amici di un Iran Libero), si è formato nel 2004 e gode del supporto attivo di oltre 200 parlamentari europei
Presidente: Struan Stevenson (ECR) Vice-Presidente: Stephen Hughes (Vice-Presidente S&D); Louis Michel (ALDE); Jim Higgins (EPP); Soren Sondergaard (GUE); Jan Zahradil (Vice Presidente ECR); Tunne Kelam (EPP); Michael Cashman (S&D)

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