venerdì, Marzo 29, 2024
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Alcuni stralci del messaggio del prigioniero politico Saeed Masouri – 24 Ottobre 2015, Prigione di Gohardasht, Karaj, Iran:

Forse il caso più famoso della storia contemporanea mondiale di compromesso con un aggressore, apparentemente potente e carico di gloria, è stato l’accordo del Maresciallo di Francia Philippe Pétain con Adolf Hitler (perché è stato il caso più palese di negoziato e compiacimento su qualcosa che non era negoziabile…).

Non solo (Pétain) non risolse nessun problema, ma questo lo rese un’appendice di quel potere aggressivo e dominante, nonostante fosse considerato un eroe della Prima Guerra Mondiale. Il non riuscire a resistere all’aggressore, lo pose al fianco di Hitler e contro il suo stesso popolo… e forse, come “Chamberlain”, egli vide la pace e la tranquillità nell’accondiscendenza e nel compromesso… Di sicuro si definiva un uomo di pace che voleva evitare ulteriori spargimenti di sangue… E voleva la pace e la non-violenza a livello internazionale…

Ma abbiamo visto a quali terribili massacri e disastri ha portato tutto questo! Forse questo non è stato un buon esempio, ma ho voluto soltanto portare una testimonianza su un fatto, e cioè che quando l’ingiustizia è evidente, l’aggressione, l’ingiustizia e la corruzione non hanno bisogno di prove e di riscontri (specialmente se la macchina dell’aggressione e dell’oppressione opera sistematicamente). In questi casi che c’è da negoziare, da compiacere o da fare compromessi? Che relazione c’è tra chiacchierare, socializzare e fare foto di gruppo con gli oppressori e gli oppressi, e la moralità e con ciò che viene definita filosofia morale? C’è forse qualche messaggio in questo, a parte il fatto di indebolire ulteriormente le vittime e convincerle (nell’ambito di un accordo!) ad essere private dei loro diritti? E poi dargli una forma legittima e una piattaforma giuridica?

Nell’attuale situazione in cui si trova la nostra madrepatria (l’Iran) oggi, quando l’Unione Europea, il Segretario Generale delle Nazioni Unite o chiunque altro esprimono solo preoccupazione per “l’alto numero di esecuzioni”, non significa che un numero minore, ad esempio 1000, va bene!? E quelli che hanno fatto questo accordo, non hanno barattato la loro stessa coscienza? E perché non altri accordi? In qualunque negoziato, le parti che negoziano devono indietreggiare fino ad un certo punto per rientrare nei limiti dell’accordo. Ma quando si tratta delle parti in un conflitto come questo, uno vuole ottenere il rispetto dei diritti del suo popolo, e l’altro usurpa i diritti del popolo considerandoli di sua proprietà!

Inoltre questi negoziati e questo atteggiamento accondiscendente non sono una specie di incoraggiamento e di legittimazione dell’oppressione e degli oppressori? Non si darà l’idea che si possa reclamare una parte dei diritti usurpati. E allora perché non anche il resto? 

Oh Dio! Se hai deciso di portarmi via la mia dignità e i miei valori umani, prima di tutto prenditi la mia vita! (215) Perché un essere umano senza valori umani equivale a rifiutare la stessa umanità e parlare di giustizia, progresso e perfezione …. è inutile e vano!

Saeid Masouri, 24 Ottobre 2015, Prigione di Gohardasht, Karaj 

 

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