venerdì, Marzo 29, 2024
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Alcuni senatori statunitensi esortano Obama a dire a Maliki di spezzare i suoi legami con l’Iran e fermare gli attacchi contro Campo Ashraf

La lettera indirizzata al Presidente Obama è stata firmata dai senatori: John McCain (R-AZ), Carl Levin (D-MI), James Inhofe (R-OK), Robert Menendez (D-NJ), Bob Corker (R-TN) e Lindsey Graham (R-SC)

CNRI – “Il Presidente Barack Obama dovrà approfittare dell’incontro con il Primo Ministro iracheno Nouri al-Maliki alla Casa Bianca questa settimana, per esortarlo a porre fine alla persecuzione delle minoranze nel suo paese e a non accettare di essere usato come una pedina del regime iraniano”, hanno chiesto alcuni senatori statunitensi.

I senatori hanno anche condannato il recente massacro dei 52 dissidenti iraniani membri dell’Organizzazione dei Mojahedin del Popolo Iraniano (PMOI/MEK) a Campo Ashraf aggiungendo che: “Il Primo Ministro Maliki deve comprendere che azioni come questa devono essere fermate”.

Bisognerà anche dire  ad Al-Maliki di smettere di dare rifugio ad Al-Qaeda, che sta usando l’Iraq per preparare attacchi terroristici in tutta la regione.

Queste richieste sono contenute in una dura lettera indirizzata al Presidente Obama da un gruppo bipartisan di senatori guidati dal repubblicano John McCain.

La lettera recita: “Siamo profondamente preoccupati dell’aggravarsi della situazione in Iraq. Dato che il Primo Ministro Nouri al-Maliki visiterà Washington questa settimana, la esortiamo ad fare pressione su di lui perché elabori una strategia politica e militare che possa stabilizzare il paese, consentire all’Iraq di concretizzare il suo vasto potenziale e favorire la salvaguardia dei continui interessi di sicurezza nazionale del nostro paese in Iraq.

“La situazione della sicurezza in Iraq è drammaticamente peggiorata negli ultimi due anni. Al-Qaeda in Iraq è ritornata prepotentemente alla ribalta: ha rigenerato la sua manovalanza, l’infrastruttura terroristica, le risorse e i rifugi per poter resistere ed accrescere il ritmo e l’intensità degli attacchi, per penetrare più profondamente in tutte le zone dell’Iraq  più che in qualunque altro periodo degli ultimi anni.

“L’aggravarsi del conflitto in Siria ha permesso ad al-Qaeda in Iraq di trasformarsi nel più vasto e letale “Stato Islamico dell’Iraq e al-Sham (ISIS)”, che ha ora importanti basi per le sue operazioni dall’Iraq alla Siria.

“Noi siamo profondamente preoccupati che Al-Qaeda possa usare questo suoi nuovi rifugi in Iraq e in Siria per lanciare attacchi contro gli interessi U.S.A.  e quelli dei nostri amici ed alleati.”

I senatori hanno anche accusato al-Maliki di perseguire un programma “settario ed autoritario” nei confronti dei curdi iracheni e di portare i musulmani sunniti, privi di ogni diritto, nelle braccia di al-Qaeda.

Hanno esortato il Presidente Obama ad approfittare della visita di Al-Maliki per attirare di nuovo il popolo americano con l’idea della infinita importanza strategica dell’Iraq e la necessità che questo divenga una nazione stabile, democratica e sovrana.

E hanno aggiunto: “La esortiamo a chiarire al Primo Ministro Maliki che l’entità della maligna influenza iraniana sul governo iracheno è un grave problema per le nostre reciproche relazioni.

“La incoraggiamo ad intensificare il nostro supporto anti-terroristico all’Iraq. È nel nostro interesse per la sicurezza nazionale incrementare l’efficacia delle forze di sicurezza irachene, in particolare attraverso una maggiore condivisione dell’attività di intelligence.”

“Oltre a ciò, gli attacchi ai residenti di Campo Ashraf in Iraq sono riprovevoli, specialmente perché il governo iracheno ha promesso di proteggere queste persone.”

Bisognerà inoltre dire ad al-Maliki che se egli attuerà una reale strategia di governo per l’Iraq, gli Stati Uniti sono pronti a fornire il supporto adeguato per far sì che questa strategia abbia successo.

La lettera aggiunge: “Le sfide dell’Iraq non saranno mai vinte solo attraverso le operazioni militari. Infatti, come gli Stati Uniti hanno imparato dalla loro stessa dura esperienza in Iraq, applicare soluzioni militari a problemi politici, non farà altro che peggiorare questi problemi.

“E’ fondamentale che lei esorti il Primo Ministro Maliki ad adottare una strategia che affronti i gravi problemi di governabilità dell’Iraq. Questa strategia dovrà unire gli iracheni di ogni setta ed etnia in un ordine di riforme costituzionali, basate sul governo della legge, che potrà suscitare negli iracheni un vero interesse nel progresso della loro nazione, isolare Al-Qaeda e gli altri estremisti violenti in Iraq e portare una pace duratura nel paese.

“Per essere efficace, la strategia politica irachena dovrà implicare la condivisione dei maggiori poteri statali e dei profitti con i sunniti iracheni, la riconciliazione con i leaders sunniti, la fine della “de-Baathificazione” (l’eliminazione dalla vita pubblica dei membri del Partito Baath di Saddam Hussein) e di altre politiche di rappresaglia indiscriminata.

“Se il Primo Ministro Maliki continuerà ad emarginare i curdi, ad isolare molti sciiti e a trattare moltissimi sunniti da terroristi, non ci sarà aiuto militare che sarà in grado di portare stabilità e sicurezza in Iraq. Questa non è l’eredità che vogliamo dal Primo Ministro Maliki e non è un risultato utile agli interessi nazionali dell’America.”

La lettera porta la firma dei senatori: John McCain (R-AZ), Carl Levin (D-MI), James Inhofe (R-OK), Robert Menendez (D-NJ), Bob Corker (R-TN) e Lindsey Graham (R-SC)

 

 

 

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