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200 parlamentari di Paesi europei sostengono le proteste in Iran per la libertà, condannano la repressione dei manifestanti

I parlamentari sostengono l’appello di Maryam Rajavi perché l’ONU invii una missione d’inchiesta

Duecento parlamentari di 10 Paesi europei, tra i quali 50 parlamentari italiani, hanno firmato una dichiarazione in cui esprimono il proprio sostegno alla protesta antigovernativa di milioni di iraniani in 191 città di tutto l’Iran, chiedendo democrazia e diritti umani.

I parlamentari, che rappresentano diverse tendenze politiche in Europa, hanno condannato la repressione delle proteste iraniane per ordine di Ali Khamenei, la “Guida suprema”, e hanno evidenziato che “terribili filmati video mostrano forze di sicurezza dello Stato e guardie rivoluzionarie che sparano con i fucili dai tetti o da distanza ravvicinata a manifestanti disarmati. In molti casi, il regime ha usato per reprimere la popolazione anche elicotteri e carri armati”.

Il regime ha tentato di coprire la portata dei propri crimini tagliando completamente Internet. Ma gradualmente tale portata sta diventando più chiara. Secondo gli ultimi rapporti dell’Organizzazione dei Mojahedin del Popolo dell’Iran (OMPI), nota anche come Mujahedin-e-Khalq (MEK), la principale opposizione iraniana, oltre 1.500 manifestanti sono stati uccisi, altri 4.000 feriti e oltre 12.000 sono stati arrestati. Il MEK ha comunicato i dettagli di oltre 500 vittime.
È molto preoccupante il fatto che alti esponenti governativi abbiano chiesto l’esecuzione di coloro che sono stati arrestati. Il presidente Hassan Rouhani ha sostenuto la repressione della manifestazione e il suo consigliere ha minacciato di morte i membri del MEK, che i leader del regime hanno descritto come la principale causa della rivolta – come nel massacro del 1988, durante il quale il regime iraniano uccise circa 30.000 prigionieri politici.

Il silenzio della comunità internazionale riguardo a questo crimine, uno dei peggiori del 21° secolo, è inaccettabile. I leader del regime iraniano devono essere ritenuti responsabili.

I firmatari della dichiarazione hanno invitato le Nazioni Unite, l’Unione Europea e gli Stati membri a condannare la repressione dei manifestanti, ad adottare misure urgenti perché sia fermato il massacro e siano rilasciati i detenuti e a fornire al popolo iraniano accesso gratuito a Internet.

Hanno anche appoggiato l’appello della signora Maryam Rajavi, presidente del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana (CNRI) alle Nazioni Unite perché inviino una missione investigativa per visitare i manifestanti detenuti in Iran, nonché il suo appello al Consiglio di Sicurezza a indagare sui crimini contro l’umanità in Iran, portando i suoi dirigenti a rispondere alla giustizia internazionale dei loro delitti.

Comitato Parlamentari Italiani per Iran Libero
Roma 21 dic 2019

Sen. Roberto Rampi
On. Antonio Tasso
On. Stefania Pezzopane
Coordinatore Dott. Antonio Stango presidente FIDU

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