Mercoledì 12 luglio, Maryam Rajavi, la presidente-eletta del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana (CNRI) ha partecipato a una sessione di audizione della Commissione Affari Esteri della Camera dei Deputati del Parlamento italiano. È stata accolta calorosamente da deputati e senatori italiani. Il senatore Giulio Terzi, presidente della Commissione Affari Europei del Senato italiano ed ex ministro degli Affari Esteri, si è unito a un gruppo di rappresentanti e senatori italiani per dare il benvenuto alla signora Rajavi al suo arrivo in Parlamento.
Lo scopo della sessione era discutere dell’Iran e la signora Rajavi era stata invitata come ospite speciale. All’esterno del Parlamento, un gruppo di iraniani e sostenitori del CNRI si sono riuniti per mostrarle il loro sostegno e darle il benvenuto. La riunione della Commissione Affari Esteri è stata presieduta da Giangiacomo Calovini, rappresentante del partito al governo Fratelli d’Italia.
Durante l’udienza, la signora Maryam Rajavi si è rivolta alla Commissione, evidenziando tre aspetti chiave dell’attuale situazione in Iran. Questi includevano le rivolte e le proteste del popolo iraniano contro la dittatura clericale, il crescente movimento di resistenza organizzata e l’incapacità del regime di rispondere alle sfide sociali, economiche e politiche affrontate dal Paese.
La signora Rajavi ha affermato che le politiche dei mullah, sia all’interno che all’esterno dell’Iran, sono guidate dalla paura di essere rovesciati. Ha evidenziato l’urgente necessità di un cambiamento fondamentale nella politica dell’Unione Europea nei confronti del regime iraniano.
The European Union's approach to the terrorist dictatorship in #Iran over the past 40 years has proven to be counterproductive.
For many years, the regime's warmongering and support for terrorism have caused insecurity and devastation in the Middle East. Presently, its drones are… pic.twitter.com/LxiVeI05eF— Maryam Rajavi (@Maryam_Rajavi) July 12, 2023
La signora Rajavi ha invitato il governo italiano e l’Unione Europea a intraprendere azioni specifiche. Queste includono la designazione del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche (IRGC) come organizzazione terroristica, il riconoscimento del diritto del popolo iraniano a difendersi contro l’IRGC, il riconoscimento del diritto di rovesciare il regime clericale dittatoriale e stabilire una Repubblica democratica, utilizzare meccanismi di attivazione per attuare le Risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, deferire al Consiglio di Sicurezza le violazioni dei diritti umani in Iran, ritenere i leader del regime responsabili di decenni di genocidio e crimini contro l’umanità, imporre sanzioni globali, in particolare su transazioni petrolifere e bancarie, considerare il regime come una minaccia alla pace e alla sicurezza globali, secondo il capitolo VII della Carta delle Nazioni Unite.
Dopo l’udienza, la signora Rajavi ha partecipato a una riunione congiunta dei deputati e dei senatori del Parlamento italiano. La seduta, presieduta da Emanuele Pozzolo, membro della Commissione Affari Esteri della Camera dei Deputati, ha visto la partecipazione di diversi parlamentari, tra cui la senatrice Gisella Naturale e il senatore Lucio Malan. Erano presenti e hanno tenuto discorsi anche personaggi di spicco come John Bercow, ex presidente della Camera dei Comuni del Parlamento britannico, e l’ex direttore del dipartimento Affari Fiscali del Fondo Monetario Internazionale Carlo Cottarelli.
La dottoressa Maria Lina Vitturini, presidente della Commissione Pari Opportunità della Regione Marche, insieme a una delegazione di donne, ha espresso il proprio sostegno e ha trasmesso i saluti a Maryam Rajavi delle Commissioni Pari Opportunità di 12 Regioni italiane, riconoscendola presidente della Resistenza Iraniana. La dottoressa Vitturini ha dichiarato di essere solidale con le donne iraniane che stanno combattendo contro il regime.
The most significant support and concession Western governments have provided to the Iranian regime over the past four decades has been exerting pressure and imposing restrictions on the Iranian Resistance.
This element lies at the core of the appeasement policy and has… pic.twitter.com/WmtYIlDfIB— Maryam Rajavi (@Maryam_Rajavi) July 12, 2023
Durante la riunione congiunta, i rappresentanti del Parlamento italiano hanno presentato le dichiarazioni della maggioranza del Senato e della Camera dei Deputati, esprimendo sostegno alla rivolta del popolo iraniano e condannando le dittature dello scià e dei mullah. Hanno anche espresso sostegno al Piano in dieci punti della signora Rajavi.
Esprimendo la sua gratitudine alla maggioranza del Parlamento italiano, la signora Rajavi ha affermato che queste dichiarazioni non sono mero simbolismo, ma rappresentano piuttosto una politica e una strategia indicate dalla maggioranza dei legislatori italiani per affrontare le tragedie e le crisi imposte dalla dittatura religiosa in Iran negli ultimi quattro decenni.
Ha inoltre evidenziato che la rivolta in corso in Iran è un’estensione della resistenza che si è sviluppata contro il regime al potere negli ultimi 42 anni. La signora Rajavi ha elogiato la presenza coraggiosa e la leadership delle donne nella rivolta, notando la loro resilienza di fronte all’oppressione e alle esecuzioni da parte del regime sin dal suo inizio.
La convinzione della resistenza è che le donne iraniane dovrebbero avere la libertà di scegliere e di partecipare attivamente alla guida della società su base paritaria – ha affermato la signora Rajavi, aggiungendo che l’obiettivo finale delle donne iraniane è il completo rovesciamento del regime e che la resistenza iraniana ha costantemente rifiutato l’hijab obbligatorio, la religione obbligatoria e il governo obbligatorio.
La signora Rajavi ha evidenziato che i tentativi del regime di sopprimere la rivolta non sono stati in grado di arrestarne la progressione a causa della presenza di un movimento di resistenza organizzato che incanala il malcontento della popolazione verso l’obiettivo del cambio di regime.
La risposta del popolo iraniano, in linea con la resistenza, è intensificare la fiamma della resistenza di fronte alle cospirazioni del regime e alla sua repressione.