CNRI, svolta democratica soluzione a crisi regionale rappresentanti gruppo dissidente in senato per una conferenza
ANSA- Roma, 25 luglio- Un cambiamento democratico in Iran rappresenterebbe un passaggio importante per la soluzione della crisi Mediorientale e, allo stesso tempo, scongiurerebbe il rischio di un rovinoso confronto militare tra le potenze occidentali e il regime di Teheran. E’ quanto emerge dalla conferenza "Iran: un anno dopo l’insediamento di Ahmadinejad, il programma atomico, la crisi regionale", alla quale hanno partecipato oggi parlamentari italiani dissidenti in esilio del Consiglio Nazionale per la Resistenza Iraniana( CNRI ).
"La situazione Mediorientale ha affermato il senatore Paolo Guzzanti, nel corso dell’incontro che svolto a Palazzo Madama- soffre anche causa delle attività svolte da Teheran in Iraq e in Libano", quest’ultimo base dei guerriglieri scitti di Hezbollah.
Secondo il parlamentare, "E’ nell’interesse dell’Italia sostenere la resistenza democratica iraniana, affinche sia possibile evitare la tragedia rappresentata da operazioni militari che coinvolgano Teheran ". In questo modo-ha sostenuto Guzzanti – "potrebbe essere disinnescata la crisi legata all’arrichimento dell’uranio da parte dell’Iran ed essere assicurato il rispetto dei diritti umani" nel paese.
Abolghasem Rezaii, segretario del CNRI ha accusato il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad di puntare "all’aquisizione di armi nucleari e alla diffusione del fondamentalismo oltre confine " a partire dall’Iraq.
" Ingerenze", questo, che secondo il leader dissidente possono essere eliminate solo attraverso "un cambiamento democratico a Teheran ".
Rezzai ha inoltre chiesto che venga cancellata "l’etichettatura dei Mujaheddin del popolo ( MKO ) come gruppo terrorista " da parte dell’unione europea e degli stati uniti. L’MKO, principale gruppo di opposizione armata al regime iraniano, e il braccio armato del CNRI. ( ANSA )