venerdì, Marzo 29, 2024
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Iran-Rajavi:Sfidare la sentenza della Corte significa deridere l’intero sistema giudiziario europeo

ImageCNRI-  "Non si tratta solo del destino della Resistenza Iraniana. E nemmeno  del fatto di essere contrari all’ instaurazione della democrazia e della libertà in Iran. Si tratta solo di una decisione irresponsabile che rende la pace e la sicurezza nel mondo ed in particolare dei cittadini europei, ostaggi degli Ayatollah". Questo quanto affermato dalla Signora Rajavi in occasione della conferenza tenutasi a Parigi alla quale hanno partecipato giuristi di fama internazionale oltre a diversi parlamentari europei.

Segue l’ intervento della Signora Rajavi , Presidente -eletta del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana (CNRI) alla Conferenza Internazionale di giuristi tenutasi a Parigi il 5 febbraio scorso.

Gentili Signore e Signori,
e’ un piacere vedere tanti giuristi ed esperti famosi che si stanno impegnando nel difendere i diritti del Popolo Iraniano e della sua Resistenza. Devo innanzitutto ringraziarVi per quello che avete fatto negli ultimi 5 anni allo scopo di eliminare l’ ingiusta etichettatura di "organizzazione terrorista" affibbiata ai Mujaheddin del Popolo Iraniano.
Un grazie particolare lo rivolgo a Lord Slynn of Hadley e ai Signori David Vaughan e Jean-Pierre Spitzer e ai loro colleghi.
La risolutezza e gli sforzi della Resisitenza hanno finalmente dato i loro frutti; infatti la Corte di Giustizia Europea del Lussemburgo ha confermato che l’ iscrizione dell’ OMPI (Organizzazione dei Mujaheddin del Popolo Iraniano) nella lista nera delle organizzazioni terroristiche, era il risultato di chiare violazioni e di ingiustizie. Durante la procedura sono stati fatti degli errori eclatanti. Di conseguenza la decisione della Corte mette in dubbio la credibilita’ dell’ accusa di terrorismo.
Il verdetto non e’ solamente una grande vittoria dei Mujaheddindel Popolo e della Resistenza Iraniana ma anche della giustizia sulla politica. A questo punto chi vuole sfidare il giudizio della corte viola delle leggi che sono alla base el sostema democratico (europeo).

Tuttavia, ed era prevedibile, il regime degli Ayatollah ha reagito sia pubblicamente che per vie private mettendo in gioco tutti i mezzi a sua disposizione per bloccare quanto stabilito dalla sentenza della Corte  Europea. Quattro giorni dopo la pronunciazione del verdetto, il Consigliere della Corte Suprema Iraniana ha dichiarato: "Il verdetto di una Corte di Giustizia Europea non ci fara’  indietreggiare". Ha quindi dichiarato di voler contestare il giudizio, difatti il Ministero degli Affari Esteri Iraniano ha respinto il verdetto, in particolare la decisione  di scongelare i beni dell’ OMPI , asserendo che tale decisione manca di qualsiasi fondamento ed e’ assolutamente inaccettabile.

Come al solito, il regime iraniano ha esercitato una enorme pressione negli ambienti diplomatici europei. Siamo venuti a conoscenza che dietro le quinte il regime iraniano ha affermato che il verdetto della Corte Europea rappresentava un ostacolo alle relazioni fra
 Iran e UE. La precisa richiesta di Teheran era che l’UE prendesse una posizione ufficiale "contro" la decisione della Corte.
Successivamente il Consiglio d’ Europa ha arbitrariamente rifiutato di riconoscere che i Mujaheddin del Popolo Iraniano fossero stati cancellati dalla lista delle organizzazioni terroristiche.
La posizione esternata il 30 gennaio scorso dal Consiglio d’ Europa e’ completamente illegittima e inaccettabile in quanto il verdetto e’ stato chiaro e ha indiscutibilmente cancellato l’ OMPI dalla lista dichiarando inoltre che "nessuna ulteriore restrizione potra’ essere applicata in nome della guerra al terrorismo".

La lettera con la quale il Consiglio d’ Europa vuole mantenere l’ OMPI nella lista nera, e’ una eclatante violazione della legge che dimostra la natura politica dell’ etichettatura e l’ assenza di fondamenti legali e giuridici della decisione.
Nella lettera il Consiglio spiega che le ragioni dell’ inserimento dell’ OMPI nella lista derivano dalle decisioni prese il 29 marzo 2001 dall’ allora Ministro degli Interni inglese Sig. Jack Straw. Successivamente, in qualita’ di Ministro degli Esteri, in 2 diverse interviste del gennaio 2006, Straw dichiara apertamente che la decisione venne presa su esplicito ordine di Teheran.
A tutti quelli che perseverano con questa politica di voler mantenere l’ etichetta di terrorista
all’ OMPI, noi diciamo che cio’  ha delle conseguenze serie e che si mette a repentaglio la vita di tanta gente. Proprio in questi giorni il regime di Teheran, tramite i propri agenti infiltrati nel governo irakeno, sta usando la lista del terrorismo come pretesto per poter espellere o uccidere i membri dell’ OMPI residenti nella citta’ di Ashraf in Irak.
Come si vede la lista continua ad avere un prezzo preciso!
Siamo quindi ben oltre la questione giudiziaria. Il rifiuto del Consiglio d’ Europa e’ un atto arbitrario che reprime la giustizia e deride le leggi, deride la democrazia e i diritti umani.
Cinque anni fa, quando i Mujaheddin del Popolo vennero iscritti nella lista del terrorismo, riscontrammo esattamente la stessa cosa: una decisione presa senza una precisa valutazione e senza nessun controllo che violo’  l’esposizione delle ragioni, la presunzione di innocenza, il diritto ad un giusto processo.

Questa decisione viola il diritto al rispetto della vita privata e alla dignita’ dei membri della Resistenza come individui.
Tutte le violazioni degli ultimi 5 anni sono state giustificate con il fatto che esse si basavano su documenti riservati. Durante il processo e fino ad oggi il Consiglio d’ Europa non e’ stato in grado di mostrare al giudice neanche uno di questi documenti riservati.
 Insistendo su questo binario il Consiglio d’ Europa continua la politica fallimentare dell’ accondiscendenza nei confronti del regime di Teheran a spese del popolo iraniano e della sua resistenza; non solo, esso contribuisce a discreditare la democrazia e la giustizia europea.
Sfortunatamente il Consiglio d’ Europa si e’ piegato alle richieste degli Ayatollah preferendo la diplomazia e l’ economia alla giustizia.
In questa disputa le autorita’ giudiziarie europee e la maggioranza dei parlamentari di molti paesi europei cosi’  come molte personalita’ che lavorano per la pace e per i diritti umani, rifiutano e contestano le accuse di terrorismo rivolte all’ OMPI. Le autorita’ europee ancora non vogliono cambiare la loro politica di accondiscendenza nei confronti del regime iraniano.
Lasciatemi fare un ammonimento: 20 anni di accondiscendenza portano a una nuova catastrofe. Ogni volta si inizia con ingiuste azioni contro il movimento di resistenza. L’ ingiustizia viene quindi accompagnata da enormi concessioni agli Ayatollah. Violare la legge e disprezzare la democrazia e i principi che hanno creato l’ Europa apre  la pista al fondamentalismo, al terrorismo e alla bomba atomica. 

Dunque non si tratta solo del destino della Resistenza Iraniana. Non si tratta di ostacolare
l’ instaurazione della liberta’ e della democrazia in Iran. Si tratta dell’ irresponsabile decisione che rende la pace e la sicurezza ma soprattutto la vita degli europei ostaggio degli Ayatollah.

Signore e Signori,
se l’ etichettatura e’ stata una ingiustizia per il movimento di resistenza, l’ aver sfidato la sentenza della Corte di Giustizia Europea e’ significato deridere il sistema giudiziario.
 
Il fascismo religioso puo’  prendersi gioco delle istituzioni giudiziarie europee ?
Possiamo permettere che le leggi vengano violate e che la democrazia europea si sfaldi in tal modo ? No! Assolutamente no! Per questo l’ Unione Europea deve accettare le decisioni della Corte Europea e deve cancellare il nome dell’ OMPI dalla lista !

Mi appello a tutti i governi e ai partiti d’ Europa cosi’ come agli avvocati di pace e dei diritti umani affinche’ insieme si corregga un errore che ha rappresentato un grave colpo per la posizione europea in Iran e nel Medio Oriente ma anche per i musulmani antifondamentalisti.

Il problema e’ che l’ Iran si sta rivelando un zona di crisi internazionale.
La politica di accondiscendenza e’ fallita. Un intervento militare non puo’ essere la soluzione del problema iraniano. Una soluzione esiste : cambiamento democratico attraverso la popolazione iraniana e la propria Resistenza.
Vi ringrazio tutti e vi esorto a continuare la battaglia contro le accuse infondate che ci vengono mosse e che rendono la democrazia e la liberta’ ostaggi del regime iraniano.

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