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5,2 milioni d’iracheni chiedono il riconoscimento dello statuto dei Mojahedin iraniani

ImageCNRI, 19 Giu – Una dichiarazione firmata da 5,2 milioni d’iracheni chiede l’espulsione del regime iraniano dall’Iraq e Il riconoscimento dello statuto dell’Organizzazione dei Mojahedin del Popolo Iraniano che fa contrappeso agli interventi del regime iraniano. Il  disarmo dei Mojahedin  ha rovesciato l’equilibrio strategico in questa regione sensibile del mondo a favore del regime iraniano.

La dichiarazione è stata resa pubblica sabato 17 giugno in occasione di una grande manifestazione nella città di Ashraf, in Iraq, organizzata dal congresso di solidarietà del popolo iracheno. Ecco la dichiarazione del gruppo di solidarietà iracheno:

Dichiarazione di 5,2 milioni di persone in Iraq riguardo le minacce del regime iraniano.

Soluzione: Espulsione dall’Iraq del regime iraniano e il riconoscimento dello statuto dell’organizzazione dei Mojahedin del popolo Iraniano.

 Il congresso di solidarietà del popolo iracheno ha organizzato una gran raccolta nella città di Ashraf sabato 17 giugno 2006 per dichiarare la sua solidarietà con il popolo Iraniano e l’organizzazione dei Mojahedin del popolo Iraniano. Erano presenti i rappresentanti di 121 parti politiche, associazioni culturali e professionali, istituti ed associazioni e decine di migliaia di iracheni.

 Il congresso presieduto dal dott. Abdullah Al-Jabouri, ex governatore della provincia di Diyala, ha inizialmente reso omaggio agli 11 lavoratori iracheni di Ashraf caduti martiri quando nell’autobus in cui viaggiavano è esplosa una bomba collocato dagli agenti del regime iraniano il 29 maggio. Ha proseguito con la dichiarazione storica del popolo firmata da 5,2 milioni d’iracheni.

 La dichiarazione, sostenuta da 121 parti politiche e gruppi sociali, è stata firmata nel periodo che va da febbraio a giugno 2006. Tutti i firmatari hanno oltre 18 anni ed il loro nomi e indirizzi sono disponibili e sono stati verificati dai giuristi, avvocati e gente locale di fiducia. 700.000 donne, 14.000 avvocati e giuristi, 19.000 medici, 35.000 ingegneri, 320 religiosi, 540 professori d’università, 2000 sceicchi di tribù e gente locale di fiducia e quasi 300 responsabili locali appaiono al numero dei firmatari. I rappresentanti delle diverse province hanno presentato il numero di firmatari e le decine di migliaia di pagine firmate ai corrispondenti internazionali e nazionali dei mass media e alla stampa internazionale.

 Cinque milioni e due cento mille iracheni hanno dichiarato:

 – "I dirigenti iraniani vogliono predominare questa parte del mondo e hanno trasformato l’Iraq in un terreno di caccia e di fronte di combattimento nella loro guerra con la Comunità internazionale." Vogliono arrestare  le onde di battaglia  tra la democrazia e la dittatura in questo paese prima che venga raggiunto l’Iran.
. – "In questa situazione geopolitica ed in questo periodo sensibile della storia, la democrazia in Iraq e la democrazia in Iran sono interdipendenti, ed l’una garante dell’altra."
– "La soluzione risiede nell’espulsione del regime iraniano dall’Iraq e nel riconoscimento dello statuto dell’OMPI che fa contrappeso agli interventi del regime iraniano."

 Inoltre, il  disarmo dei Mojahedin ha rovesciato l’equilibrio strategico in questa regione sensibile del mondo a favore del regime iraniano. I firmatari hanno riconosciuto il diritto dei membri dell’OMPI allo statuto di rifugiato in Iraq, al possesso dei loro beni e terreni ed alla liberazione dei loro due compagni rapiti. Hanno dichiarato: " L’etichetta di terrorismo e la designazione dell’organizzazione del Mojahedin del popolo Iraniano come gruppo terroristico (i cui 120.000 martiri sono le principali vittime del terrorismo sostenuto dal governo) non sono né legittimi né credibili e non devono essere considerati come un criterio nelle relazioni con quest’organizzazione.”.

 Al termine del congresso, in un discorso video trasmesso  da Parigi, il presidente  della resistenza iraniana la signora Maryam Rajavi, ha espresso il suo riconoscimento agli iracheni e si è congratulata con loro per la pubblicazione di questa dichiarazione, qualificandola come strategia vittoriosa in difesa della democrazia e contro la dittatura e l’insicurezza generate dei dirigenti di Teheran.

 Decine di deputati ed eminenti personalità europee fra cui primo il vicepresidente del Parlamento europeo, Alejo Vidal Quadras, lord Slynn of Hadley, ex giudice della Corte europea di giustizia e della Corte di cassazione, ed infine lord Waddington, l’ex ministro britannico dell’interno, hanno inviato messaggi video al congresso, che danno il loro sostegno alla dichiarazione firmata da 5.200.000 iracheni.

 Il presidente del congresso ha consegnato una copia della dichiarazione alla signora Sedigheh Hosseini, segretario generale dell’organizzazione dei Moudjahidine del popolo d’Iran.

 Il Consiglio di direzione del congresso di solidarietà.

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