CNRI – Il regime dei mullah ha intensificato le pressioni su un certo numero di prigionieri politici arrestati per aver avuto la famiglia in Campo di Ashraf o aver visitato i residenti di Camp di Ashraf.
Non vi è stata alcuna informazione circa Majid Rezai, un 50enne prigioniero politico, dal suo arresto il 31 dicembre 2009. Mr. Rezai è stato arrestato con l'accusa che suo figlio e suo fratello erano presenti ad Ashraf e mandato al famigerato carcere di Evin a Teheran. Lui è un ex prigioniero politico degli anni Ottanta, che soffre di una varietà di malattie dopo aver passato 10 anni di reclusione.
Mercoledi 10 febbraio, due membri della famiglia Nabavi, Mehri Nabavi e Zia Nabavi, sono stati arrestati dopo un raid da parte di agenti dell’intelligence del regime dei mullah, nelle loro residenze nella città di Qom e Semnan, rispettivamente. Altri sette membri della famiglia Nabavi sono stati arrestati in precedenza e sono detenuti nelle prigioni di Evin, Gohardacht e Semnan.
In aggiunta ai casi di cui sopra, dozzine di altri prigionieri politici detenuti nelle carceri dei mullah e nelle camere di tortura solo per essere a contatti familiari con i residenti di Ashraf in Iraq o per averli visitati. Essi sono stati generalmente tenuti in isolamento, posti sotto pressione e tortura fisica e psicologica, e soffrono di una varietà di malattie. Sono stati anche sottoposti a gravi torture e costretti a comparire nei processi show dei mullah. Massoumi e Zahra Jabbari hanno protestato contro la crudele tortura effettuata contro di loro durante un processo farsa domenica 31 Gennaio. Una delle signorine Jabbari, che è stato arrestata per la presenza di sua sorella e il fratello ad Ashraf, ha mostrato le dita a procuratore del regime, Moghiseyi, per dimostrare che le unghie erano stati strappate. Ma, il procuratore ha affermato sfacciatamente, "Hai tirato le unghie da sola e ora vuoi dare la colpa al perito (colui che effettua l’interrogatorio)."
La Resistenza Iraniana chiede al Segretario Generale delle Nazioni Unite, al Consiglio di Sicurezza, all'Alto Commissario per i Diritti umani, al Gruppo di lavoro sulla detenzione arbitraria e al Relatore speciale sulla tortura, cosى come altre organizzazioni internazionali dei diritti umani, di condannare gli arresti arbitrari in Iran e di adottare misure urgenti per ottenere la liberazione dei detenuti che sono stati messi in condizioni disumane.
Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana
23 febbraio 2010