L’uccisione del Generale di Brigata delle Guardie Rivoluzionarie Mohammad Jamali Paghal’e, uno dei comandanti dell’IRGC nella ingiusta guerra contro il popolo siriano, getta luce ancora una volta sullo scopo dell’interferenza militare del regime iraniano in Siria e dimostra che Bashar Assad sarebbe caduto molto tempo fa senza l’evidente e attiva presenza dell’IRGC.
Secondo l’agenzia di stampa Mehr, legata al Ministero dell’Intelligence iraniano, Mohammad Jamali era il comandante dell’IRGC della città di Kerman, un “gran comandante operativo” ed uno “sfondatore della prima linea” durante la guerra Iran-Iraq tra il 1980 e il 1988. Jamali aveva anche scalato la classifica dei maggiori criminali nel periodo in cui l’attuale comandante della forza Quds, Ghassem Soleimani, era comandante della divisione dell’IRGC a Kerman.
Nel frattempo, Javad Karimi, membro della Commissione Sicurezza del Majlis (il parlamento) del regime, ha fornito altri dettagli sulla presenza dell’IRGC in Siria dicendo: “Centinaia di battaglioni provenienti dall’Iran sono presenti in Siria. Anche se sentite le notizie delle vittorie dell’esercito siriano dalla bocca di un comandante siriano, in realtà ci sono le forze iraniane che agiscono dietro le quinte. (Quando gli Stati Uniti hanno annunciato un possibile attacco contro la Siria), nei giorni in cui tutte le ambasciate a Damasco erano chiuse, i membri della delegazione ufficiale iraniana, insieme alle loro famiglie, si trovavano sul posto e ciò è stato confortante per Bashar Assad.” (agenzie di stampa di stato Asr-e Iran, 4 Novembre 2013)
Oltre all’IRGC, i mullah inviano giornalmente in Siria gli hezbollah libanesi e migliaia di iracheni legati alla forza Quds, per portare a termine i massacri contro il popolo innocente di questo paese. L’Iran ha anche riversato decine di miliardi di dollari sottratti al benessere del popolo iraniano, nell’inferno di questa guerra crudele e disumana.
Il Ministro degli Esteri saudita, Saud al-Faisal, martedi 5 Novembre ha dichiarato: “La Siria oggi è una terra occupata dall’Iran” e il Presidente della Coalizione Nazionale Siriana, Ahmed al-Jarba, ha detto il 3 Novembre che una delle condizioni perché l’opposizione prendesse parte ai colloqui di Ginevra II era che “l’Iran occupante non fosse presente al tavolo dei negoziati.” In una recente sessione della Lega Araba ha detto: “Deve essere richiesto al regime occupante dell’Iran di ritirare l’IRGC e i suoi mercenari dalla Siria.”
Mentre la portata dell’interferenza del regime iraniano in Siria sotto la presidenza di Rouhani ha raggiunto dimensioni senza precedenti, il suo ministro degli esteri a Parigi, al colmo dell’indecenza, ha chiesto che tutte le forze straniere lascino la Siria. E ciò nonostante non ci siano altre forze straniere, tranne quelle dell’IRGC iraniani con i suoi affiliati libanesi ed iracheni, che abbiano truppe combattenti in Siria.
Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana
6 Novembre 2013