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Maryam Rajavi: Il rapporto degli esperti delle Nazioni Unite raddoppia la necessità di deferire il caso del massacro al Consiglio di sicurezza e il perseguimento dei mandanti e degli esecutori di questo crimine in corso contro l’umanità

In seguito della pubblicazione di un rapporto di esperti delle Nazioni Unite sul massacro di prigionieri politici come “crimine contro l’umanità” e un appello per un’inchiesta “approfondita” e “indipendente” sulla questione, Maryam Rajavi, presidente eletta del Consiglio nazionale della Resistenza Iraniana, ha definito il rapporto l’ebollizione del sangue dei martiri “che hanno difesa la loro posizione” e un passo importante e qualitativo nel progresso del movimento per la giustizia dopo 32 anni.
La signora Rajavi ha ribadito che: Il rapporto, che sottolinea il mancato rispetto da parte del regime ai suoi “obblighi ai sensi del diritto internazionale sui diritti umani”, inclusa la non comunicazione del destino e del luogo di sepoltura delle persone giustiziate. Questo raddoppia la necessità di deferire il fascicolo di questo crimine in corso al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, e processare i responsabili, i mandanti e gli esecutori funzionari del grande crimine del secolo.
La presidente eletta del Consiglio nazionale della Resistenza Iraniana, ha aggiunto che gli attuali governanti dell’Iran, in particolare Khamenei, Rouhani, Raisi e molti ministri e giudici della magistratura, i carnefici dell’intelligence e del Corpo dei pasdaran della dittatura religioso al potere in Iran, sono stati coinvolti nell’uccisione di prigionieri politici nel 1988 e per tutti gli anni ’80, e devono essere messi di fronte alla giustizia per i crimini commessi.

Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana
9 dicembre 2020

 

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