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Iran: Secondo giorno di sciopero della fame da parte di 1.500 prigionieri nel braccio della morte nel carcere di Ghezel Hesar

NCRI

Almeno 170 prigionieri giustiziati nei primi 22 giorni di Mehr ( il calendario iraniano )
Appello internazionale a sostenere lo sciopero della fame di Ghezel Hesar e ad agire immediatamente per salvare la vita dei condannati a morte

Oggi, 14 ottobre 2025, segna il secondo giorno dello sciopero della fame dei detenuti nel carcere di Ghezel Hesar, che protestano contro le esecuzioni dei loro compagni. Lo sciopero è iniziato ieri, promosso da 1.500 prigionieri condannati a morte nelle sezioni 1, 2, 3 e 4 dell’Unità 2 di Ghezel Hesar. Il famigerato direttore del carcere, Karamollah Azizi, ha minacciato i detenuti dicendo che, se non avessero interrotto lo sciopero, avrebbe chiuso il negozio interno e sospeso la cucina. Gli internati hanno risposto fermamente alle minacce: “Chiudila pure! Non c’è niente di peggio di questo!”.

Ieri notte, il direttore del carcere ha convocato due rappresentanti per ciascuna sezione per colloqui e intimidazioni. In una riunione a cui erano presenti il capo dell’Organizzazione penitenziaria e un religioso di nome Hossein-Zadeh, incaricato di supervisionare le esecuzioni, hanno cercato ingannevolmente di persuadere i rappresentanti dei detenuti a interrompere lo sciopero, promettendo che il numero delle esecuzioni giornaliere sarebbe stato gradualmente ridotto. Tuttavia, i detenuti hanno dichiarato che proseguiranno lo sciopero della fame finché le loro richieste non saranno soddisfatte.

Il fascismo religioso al potere in Iran, con un tentativo senza precedenti di diffondere paura e impedire le proteste popolari, ha notevolmente aumentato il numero delle esecuzioni. Secondo i rapporti ricevuti dall’Organizzazione dei Mojahedin del Popolo Iraniano (PMOI/MEK), fino a mezzogiorno di oggi almeno 170 detenuti sono stati vittime della macchina di esecuzioni e massacri del regime negli ultimi 22 giorni. In altre parole, ogni tre ore uno dei nostri compatrioti viene giustiziato per ordine di Khamenei, il tiranno—un livello di brutalità mai visto dal 1989.

La Resistenza iraniana chiede alle Nazioni Unite e alle relative agenzie, all’Unione Europea e ai suoi Stati membri, e a tutti i difensori dei diritti umani di sostenere lo sciopero della fame di Ghezel Hesar e di agire immediatamente per salvare la vita dei prigionieri condannati a morte. È ora che il regime delle esecuzioni e del terrore sia espulso dalla comunità internazionale e che i suoi leader insanguinati siano chiamati a rispondere di fronte alla giustizia.

Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana (NCRI)
14 ottobre 2025

Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana
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