Il regime dei mullah continua a giustiziare i prigionieri mentre teme possibili rivolte popolari. Domenica 1° ottobre, gli scagnozzi di Khamenei hanno impiccato cinque prigionieri nella prigione centrale di Shiraz. Uno dei prigionieri giustiziati si chiamava Khodabandeh Farsimdan Qashqaei, giustiziato con l’accusa inventata di “inimicizia verso Dio”. Lo stesso giorno, Samad Moradi è stato impiccato nel carcere di Ramhormoz.
Sabato 30 settembre, due prigionieri di nome Sasan Farzipour e Mohammad Baqer Bazgir sono stati giustiziati nella prigione centrale di Khorramabad. Mercoledì 27 settembre gli scagnozzi di Khamenei hanno impiccato sette prigionieri. Abolfazl Bayat, insieme ad altri due prigionieri di nome Ali e Bahram, è stato giustiziato nella prigione di Ghezel Hesar. Saman Askari e un prigioniero di nome Muzaffar sono stati giustiziati nella prigione centrale di Karaj. Ali Najafi è stato giustiziato nella prigione centrale di Khorramabad e Jafar Qaid nella prigione di Ahar. Ali Najafi aveva meno di 18 anni quando fu arrestato.
Il 26 settembre, gli scagnozzi hanno impiccato un prigioniero di nome Askar Nami nella prigione centrale di Tabriz. Il 25 settembre, un uomo di etnia baluci di nome Mustafa Khosh Shaneh (Rigi) è stato impiccato nella prigione di Vakil Abad, Mashhad; il 24 settembre, un altro baluci di nome Saeed Brahui Makki era stato impiccato nella stessa prigione.
Il 23 settembre, un baluci di nome Rasool Sabki è stato impiccato nella prigione di Minab per la morte di Ali Muridi, un ufficiale di polizia di alto rango. Lo stesso giorno, Mohammad Wali Jabari è stato giustiziato nella prigione centrale di Isfahan e Khairullah Jamshidi nella prigione di Minab.
La magistratura penale dei Mullah ha mandato al patibolo almeno 21 prigionieri nei primi 9 giorni del mese persiano di Mehr.
La Resistenza iraniana esorta le Nazioni Unite, l’Unione Europea e gli stati membri a condannare queste esecuzioni criminali e ad agire immediatamente per fermare le esecuzioni e le operazioni omicide del regime. Il regime teocratico dovrebbe essere espulso dalla comunità internazionale e i suoi capi, in particolare Ali Khamenei, la “Guida Suprema”, Ebrahim Raisi, il presidente del regime, e Gholam-Hossein Mohseni-Eje’i, il capo della magistratura, dovrebbero affrontare la giustizia per i loro crimini contro l’umanità.
Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza dell’Iran (CNRI)
3 ottobre 2023