Mercoledì 4 novembre, in un atto criminale atroce, gli agenti del regime di Khamenei hanno impiccato 10 detenuti, tra i quali Sadegh Tajik, Yaddollah Farokhi, Ehsan Haddad, Abbas Anaraki, Mohsen Abbaszadeh e un detenuto di nome Behrouz nella prigione di Qezelhessar e una detenuta di nome Maryam Foroughmanesh nella prigione centrale di Yasuj.
Lunedì 30 ottobre sono stati giustiziati 5 detenuti: Jalal Vahdati e Khalil Mohammadi nella prigione centrale di Khorramabad, Jalil Notizehi (Zaruzehi) nella prigione centrale di Isfahan, Hamid Tekavar nella prigione centrale di Karaj e un detenuto nella provincia di Golestan.
Inoltre, giovedì 26 ottobre, gli scagnozzi di Khamenei hanno impiccato nella prigione centrale di Birjand 5 detenuti, i cui nomi erano elencati nella dichiarazione del CNRI del 27 ottobre. Amir Hossein Dashtban è stato giustiziato lo stesso giorno nel carcere centrale di Tabriz.
Ciò significa che la macchina della morte di Khamenei ha ucciso 18 detenuti nei giorni del 26, 30 ottobre e 1° novembre, e 28 detenuti negli ultimi 10 giorni. Il regime oppressivo tenta disperatamente di reprimere l’inevitabile rivolta popolare e la propria caduta attraverso arresti, torture ed esecuzioni all’interno dell’Iran, alimentando allo stesso tempo disordini e spargimenti di sangue oltre i confini dell’Iran.
Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza dell’Iran (CNRI)
2 Novembre 2023