Oggi, martedì 8 aprile 2025, in un altro efferato crimine, i boia di Khamenei hanno impiccato cinque prigionieri politici — Farhad Shakeri, Taj Mohammad Khormali, Abdolrahman Gorgij, Abdolhakim Azim Gorgij e Malek Fadaei — nel carcere di Vakilabad a Mashhad. Le esecuzioni sono state eseguite senza preavviso e senza concedere ai prigionieri un ultimo incontro con le loro famiglie.
Questi cinque prigionieri erano stati arrestati nel 2015 e nel 2019 e condannati a morte con l’accusa di baghi (ribellione armata) dal famigerato giudice Davoodabadi presso la Sezione 1 del Tribunale Rivoluzionario di Mashhad. Altre tre persone coinvolte nello stesso caso — Hamid Rastbala, Kabir Sa’adat Jahani e Mohammad Ali Arayesh — anch’essi arrestati nel 2015, erano stati giustiziati in precedenza, il 31 dicembre 2020.
Brutal execution of five political prisoners in Vakilabad Prison, Mashhad
Farhad Shakeri, Taj Mohammad Khormali, Abdolrahman Gorgij, Abdolhakim Azim Gorgij, and Malek Fadaei were ruthlessly hanged this morning after enduring ten years of imprisonment. Through this endless cycle…— Maryam Rajavi (@Maryam_Rajavi) April 8, 2025
La signora Maryam Rajavi, Presidente eletta del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana, ha dichiarato che Khamenei, attraverso queste implacabili atrocità — come la brutale esecuzione di questi cinque prigionieri — cerca di impedire l’inevitabile sollevamento e la caduta del suo regime. Tuttavia, questo non fa che rafforzare la determinazione dei giovani ribelli a insorgere e resistere. L’inazione e il silenzio di fronte a un regime che è una vergogna per l’umanità contemporanea non fanno altro che incoraggiare i mullah al potere in Iran a commettere ulteriori crimini e atti di terrore.
Segreteria del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana (CNRI)
8 aprile 2025