domenica, Luglio 7, 2024
HomeNotizieResistenza IranianaL’ex vicepresidente americano Mike Pence: La resistenza iraniana è più forte che...

L’ex vicepresidente americano Mike Pence: La resistenza iraniana è più forte che mai

48th U.S. VP Mike Pence gave a speech in support of the Iranian people and their Organized Resistance (NCRI and PMOI) led by Mrs. Maryam Rajavi for a free, democratic, non-nuclear republic of Iran.

Il 48esimo vicepresidente degli Stati Uniti Mike Pence ha tenuto un discorso a sostegno del popolo iraniano e della sua resistenza organizzata (CNRI e OMPI) guidata dalla signora Maryam Rajavi per una repubblica iraniana libera, democratica e non nucleare.
Il 29 giugno, al Vertice mondiale Iran Libero 2024 presso Parigi, l’ex vicepresidente Mike Pence ha tenuto un discorso appassionato, lodando la resilienza e la forza del movimento di resistenza iraniano.
L’ex vicepresidente ha riconosciuto la presenza di diversi leader mondiali ed ha espresso la sua gratitudine a coloro che sostengono un Iran libero. Ha reso omaggio al defunto senatore Joe Lieberman, elogiando il suo incrollabile sostegno al popolo iraniano e alla sua ricerca di libertà.
Pence ha evidenziato il crescente slancio del cambiamento in Iran, osservando che la morte del presidente del regime clericale Ebrahim Raisi è un punto di svolta.
Ha descritto il mandato di Raisi come un tentativo disperato da parte del regime di reprimere il dissenso, che alla fine è fallito a causa del rafforzamento della resistenza. Ha notato che le recenti elezioni presidenziali in Iran hanno registrato l’affluenza più bassa dai tempi della rivoluzione, riflettendo il rifiuto da parte del popolo della legittimità del regime.
Evidenziando lo stato indebolito del regime, Pence ha affermato che una resistenza bene organizzata e comprovata, come quella del CNRI, è essenziale per un cambiamento duraturo in Iran. Ha elogiato la capacità del CNRI di ispirare l’azione e la sua posizione intransigente contro il regime. Ha fatto notare la paura del regime nei confronti del CNRI, evidenziata dalla persecuzione e dai processi farsa contro i suoi leader.
L’ex vicepresidente americano ha osservato che, nonostante i tentativi del regime di mettere a tacere la resistenza, il movimento non ha fatto altro che rafforzarsi. Ha espresso speranza e fiducia negli sforzi congiunti del popolo iraniano, sostenuto dalla comunità globale, per realizzare un Iran libero e democratico.

Estratti del discorso del vicepresidente Pence

Grazie.
Primi ministri, presidenti, leader militari, dignitari, membri delle legislature di tutto il mondo, parlamentari, sono l’ex vicepresidente Mike Pence ed è per me un grande onore essere qui al Vertice mondiale Iran Libero 2024.
Presidente-eletta del Consiglio Nazionale della Resistenza dell’Iran, Maryam Rajavi, amico Segretario di Stato Mike Pompeo, Primo Ministro Stephen Harper, illustri leader del mio Paese e di tutto il mondo,
grazie per il vostro sostegno a un Iran libero. È un onore essere con tutti voi. Mentre ci riuniamo oggi, però, ricordiamo un combattente per la libertà che non è con noi, un uomo che ha servito con distinzione per quasi un quarto di secolo al Senato degli Stati Uniti. È stato menzionato da questo podio già una volta e onorato oggi. Era un uomo che non ha mai esitato a difendere la libertà, a difendere le alleanze americane in tutto il mondo. Non ha mai esitato a schierarsi con il popolo iraniano. Quando arriverà il giorno in cui l’Iran sarà di nuovo libero, ricorderemo e saremo grati per la vita e il lavoro del senatore Joe Lieberman.
È un onore essere con tutti voi qui a Parigi, ma anche con i nostri amici riuniti a Berlino e in tutto il mondo, in particolare con quelli che rischiano la vita guardando in segreto questo evento in Iran. Vi esorto dal profondo del cuore a continuare a operare, a continuare a combattere, a non smettere mai di credere in un Iran libero e a non dubitare mai che il popolo americano amante della libertà sia con voi e sostenga il vostro sogno di una Repubblica iraniana democratica e laica.
Questa è la seconda volta che parlo nel vostro raduno annuale. Quando qualcuno mi chiede perché ho scelto di essere qui, la risposta è semplice. Voglio che il mondo sappia che, grazie a tutti voi, i venti del cambiamento stanno soffiando in Iran più forti che mai. Ci troviamo in un momento cruciale sulla scia di eventi epocali.

Non ho gioito per la morte di nessun uomo, tranne che per la morte del presidente Ibrahim Raisi. Il futuro è più luminoso e il mondo è più sicuro ora che quell’uomo malvagio è passato alla storia. Non ho quasi bisogno di dirlo a nessuno qui: Raisi è stato un assassino di massa. La sua nomina a presidente nel 2021 è ampiamente considerata un segno della crescente frustrazione del regime per la sua incapacità di reprimere il dissenso all’interno dei suoi confini. Il suo compito principale era reprimere la resistenza. Grazie a tutti voi Raisi è morto avendo fallito, perché la resistenza è più forte che mai.
E ci riuniamo qui solo un giorno dopo che si sono svolte le elezioni in Iran, presumibilmente per scegliere un nuovo presidente. Ma non dovrebbe sorprendere che, come riportano i media di tutto il mondo, le elezioni di ieri abbiano visto l’affluenza più bassa nella storia dell’Iran dai tempi della rivoluzione. Il popolo iraniano sa che le elezioni sono state una vergogna. Sa che non avrà mai una vera scelta sotto l’attuale regime e non è disposto a partecipare a una farsa intesa solo a legittimare il regime agli occhi del mondo esterno.
Questo lo sappiamo per certo. Chiunque sia il nuovo presidente dell’Iran, erediterà un regime più debole, meno stabile e più sull’orlo del collasso che in qualsiasi momento della storia. Ma sappiamo anche che il regime non se ne andrà tranquillamente nella notte di propria iniziativa. Ecco perché solo una resistenza testata, organizzata e comprovata può portare a un cambiamento duraturo. Un movimento che può ispirare le persone ad agire, che ha una storia di opposizione al regime, senza compromessi. Un movimento disposto a sacrificarsi, a pagare il prezzo necessario per la libertà. La buona notizia è che il movimento esiste. Questo movimento è il Consiglio Nazionale della Resistenza dell’Iran.

La verità è che vili di Teheran non hanno paura più grande di quella per il CNRI. Ecco perché hanno avviato contro la signora Rajavi e un centinaio di dirigenti di questo movimento dei processi farsa, in contumacia, sperando di spaventare la generazione più giovane di eroi, molti dei cui volti abbiamo appena visto sui muri di questo incontro.
Ma la persecuzione e le uccisioni di membri delle Unità di Resistenza in Iran hanno molto rafforzato questo movimento nei suoi numeri, nelle sue capacità, nella sua risolutezza e nella sua ispirazione nel mondo libero. Proprio come Raisi non riuscì a sterminare il MEK durante il massacro del 1988, anche oggi il regime dell’Iran non riuscirà a sconfiggere le Unità di Resistenza in Iran.
Come ex leader eletto, come cittadino americano e come cristiano che crede che tutte le persone sono create a immagine di Dio, il popolo iraniano ha sempre avuto un posto speciale nel mio cuore. La causa americana, la causa di tutte le democrazie, è la libertà. E in questa causa non staremo mai in silenzio. La speranza duratura per un Iran libero non potrà mai essere spenta. Come disse Ronald Reagan, non esiste arsenale né arma negli arsenali del mondo più formidabile della volontà e del coraggio morale di uomini e donne liberi.
Oggi mi è chiaro come non lo era mai stato nei miei 20 anni di servizio pubblico che il popolo iraniano un giorno sarà libero. Sono orgoglioso della nostra storia di sostegno al popolo iraniano nella sua aspirazione alla libertà.
Sotto l’amministrazione Trump-Pence, non siamo rimasti sordi alle richieste del popolo iraniano. Non siamo rimasti in silenzio di fronte alle innumerevoli atrocità del regime iraniano. Siamo stati orgogliosamente dalla parte del popolo iraniano amante della libertà. Abbiamo annullato l’accordo sul nucleare iraniano che aveva inondato le casse del regime con decine di miliardi di dollari e bancali pieni di contanti, utilizzati per reprimere il suo stesso popolo e sostenere attacchi terroristici mortali in tutto il mondo.
Abbiamo imposto nuove paralizzanti sanzioni alla Guardia Rivoluzionaria Islamica iraniana. Abbiamo lanciato una campagna di massima pressione, punendo il regime per il suo comportamento belligerante e per le aggressioni ai danni dei suoi stessi cittadini. Abbiamo applicato vigorosamente tali sanzioni per ridurre le esportazioni di petrolio iraniano quasi a zero e negare al regime la sua principale fonte di entrate. Abbiamo chiarito abbondantemente che gli Stati Uniti non permetteranno mai che l’Iran si doti di un’arma nucleare. Abbiamo compiuto tutti questi passi e non abbiamo esitato quando è arrivato il momento di fermare i principali terroristi del mondo – come Qassem Soleimani.
Il giorno in cui lasciammo l’incarico, il regime iraniano era più isolato che mai. Ma ora, l’attuale amministrazione americana sta disfacendo gran parte dei progressi che abbiamo fatto nell’emarginare il regime tirannico di Teheran, facendo gli straordinari per ripristinare l’accordo sul nucleare iraniano, rimettendo Teheran sulla buona strada per ottenere un’arma nucleare.

In effetti, l’amministrazione Biden ha addirittura ammesso che, con il ripristino dell’accordo sul nucleare, l’Iran sarebbe in grado di accumulare abbastanza combustibile nucleare per una bomba in meno di un anno, anche più velocemente di quanto sarebbe stato consentito con l’accordo precedente. A malincuore dico che queste azioni dell’attuale amministrazione americana sono ingenue e pericolose.
Ma mentre le elezioni presidenziali americane si svolgono davanti a un mondo che guarda, i nostri alleati e nemici dovrebbero sapere che, qualunque sia la condizione della nostra attuale leadership americana, il popolo americano è forte. L’esercito americano è l’esercito più forte nella storia del mondo, e qualsiasi nazione che voglia il male nostro o dei nostri alleati deve sapere, come disse il presidente Kennedy, che il popolo americano è sempre pronto a pagare qualsiasi prezzo, ad affrontare qualsiasi difficoltà, a sopportare qualsiasi peso, a sostenere qualsiasi amico e opporsi a qualsiasi nemico, per assicurare la sopravvivenza e il successo della libertà.
Ve lo prometto. Negli ultimi mesi il mondo ha visto ancora più chiaramente la testa del serpente: il terrorismo si trova a Teheran. Teheran ha fornito droni alla Russia per sostenere la sua guerra di aggressione contro l’Ucraina. Ha consentito agli Houthi di interrompere spedizioni navali internazionali. Ha finanziato e sostenuto i terroristi di Hamas che il 7 ottobre hanno compiuto indicibili atti di violenza.
Il regime iraniano non è mai stato così debole come è oggi. Quattro iraniani su cinque vivono oggi al di sotto della soglia di povertà. La corruzione è ai massimi storici. Il popolo iraniano non sopporta più tutto questo. È pronto per il cambiamento. È più unito che mai. La speranza è una fiamma nel cuore degli uomini e delle donne che amano la libertà. Credo che quella fiamma stia ardendo più luminosa che mai tra i vostri connazionali, grazie al lavoro di tutti voi. Siamo inequivocabilmente dalla parte della libertà, del popolo iraniano e delle sue Unità di Resistenza.
Una delle più grandi bugie del regime al potere, venduta al resto del mondo, è che non esista alternativa allo status quo, come tutti voi sapete. C’è un’alternativa. Un’alternativa ben organizzata, pienamente preparata, perfettamente qualificata e sostenuta dal popolo chiamata Consiglio Nazionale della Resistenza dell’Iran, la cui componente principale è il MEK. Per favore unitevi a me nel ringraziare Maryam Rajavi per la sua eccezionale leadership, la sua visione e il suo coraggio personale. Lei è un’ispirazione per il mondo.
Mia moglie ed io siamo stati ad Ashraf 3 in Albania. Ho parlato con i sopravvissuti che si sono sacrificati per la libertà. Ho sfogliato le pagine del Libro dei Caduti. So che il MEK è pronto a guidare il cambiamento. Voglio che il resto del mondo comprenda che il MEK e il CNRI condividono gli stessi valori cari alle nazioni occidentali.
Il Piano in Dieci Punti della signora Rajavi per il futuro dell’Iran estenderà l’uguaglianza politica, sociale ed economica alle donne. Permetterà a tutti i cittadini di prosperare in un’economia di libero mercato. Il Piano in dieci punti garantirà la libertà di espressione, la libertà di riunione e garantirà il diritto di ogni iraniano a vivere, lavorare, pregare, secondo i dettami della propria coscienza in libertà.
Ci riuniamo qui, a Berlino e in Albania e molte persone ci guardano da tutto il mondo perché sappiamo tutti che l’Iran può essere ancora una volta una grande nazione. Conosciamo la ricca storia dell’Iran. Si estende indietro nel tempo immemorabile. È la storia di un popolo che ha dato innumerevoli contributi all’arte, alla musica, alla letteratura, alla scienza e al commercio. E sappiamo che la storia è lungi dall’essere finita.
E ora, mentre un nuovo giorno comincia a sorgere in Iran, le persone hanno il coraggio di sognare un sogno diverso, un futuro in cui i diritti umani siano rispettati, lo stato di diritto sia apprezzato e lo spirito umano sia libero dai vincoli della tirannia. Siamo dalla parte dell’orgoglioso popolo iraniano perché è giusto.
Perché il regime di Teheran minaccia la pace e la sicurezza del mondo, e nessun regime oppressivo può durare per sempre. Credo che proprio come l’Unione Sovietica è crollata sotto il peso dei suoi stessi peccati, così sarà anche il destino degli oppressori in Iran. Verrà il giorno in cui gli ayatollah non eletti lasceranno andare il loro pugno di ferro sull’Iran e sul suo popolo, e spunterà un nuovo giorno glorioso. Un futuro luminoso inizierà ad inaugurare un’era di pace, prosperità, stabilità e spirito di libertà per la brava gente del vostro Paese.
Nella mia tradizione di fede, c’è un proverbio che dice: “Ora il Signore è spirito, e dove c’è lo spirito del Signore, c’è libertà”. Voglio assicurarvi che io e milioni di americani continueremo a pregare affinché quel giorno arrivi presto per il popolo iraniano. Anche se è un onore essere di nuovo con voi a Parigi, attendo con ansia il giorno in cui ci riuniremo in un Iran libero, aperto e democratico.
Grazie. Dio vi benedica. Dio benedica il popolo dell’Iran e gli Stati Uniti d’America.

FOLLOW NCRI

70,088FansLike
1,632FollowersFollow
42,222FollowersFollow