(AGENPARL) – mer 22 marzo 2023 Iran. Terzi (FdI): ora cambiare radicalmente politica di “appeasement” Ue e Stati membri
Nell’odierna sessione di Aula, in occasione delle indicazioni di voto per l’approvazione della Risoluzione “sul rispetto dei diritti delle donne in Iran e sulla repressione delle manifestazioni di protesta”, il Sen. Giulio Terzi ha espresso in dichiarazione di voto del gruppo di Fratelli d’Italia, pieno sostegno al provvedimento precisando, altresì, alcuni aspetti preoccupanti che caratterizzano la storia pluridecennale del regime “rivoluzionario” iraniano.
I numeri della repressione messa in campo da Teheran per arrestare le rivolte dilagate in tutto il Paese – a seguito della uccisione della giovane Masha Amini da parte della “Polizia morale” – sono drammatici ma rappresentano solo la “punta di un iceberg”, ha detto Terzi, che “affonda le proprie radici nel khomeinismo oppressivo e persecutorio dei mullah al potere da più di quaranta anni”.
“È ora di cambiare radicalmente una politica di “appeasement” perseguita dall’Unione Europea e dagli Stati membri per troppo tempo” afferma Terzi.
Si deve vigorosamente riaffermare la centralità dei “Diritti Umani, dello Stato di Diritto e della legalità”. Oggi – ha ribadito Terzi – “milizie reclutate dall’Iran combattono al fianco dell’esercito russo nell’aggressione all’Ucraina, con droni e missili forniti dalle Guardie della Rivoluzione Islamica”.
Terzi ha infine ricordato le numerose attività di pianificazione e le azioni di attacco nei confronti dei dissidenti nel mondo, tra i quali il gravissimo episodio del tentativo, prontamente sventato, di far esplodere un ordigno ad alto potenziale al Raduno annuale della Resistenza Iraniana, il 30 giugno del 2018, da parte di un gruppo organizzato e diretto da quello che risultava essere accreditato presso l’Ambasciata iraniana a Vienna come il terzo Segretario, Assadollah Assadi.
Condannato a 20 anni di reclusione in Belgio, Assadi, era risultato a capo di una rete terroristica in Europa, con contatti anche nel nostro Paese.
“Vogliamo continuare a fingere che tutto questo non esista?” incalza Terzi di fronte ai pericoli che i numerosi agenti al servizio del regime rappresentano per la sicurezza e la vita di molti oppositori e dissidenti del regime.
Il dialogo, secondo Terzi, deve invece riguardare le componenti sociali iraniane che credono nella democrazia e nella legalità, come il Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana, guidato dalla Presidente Maryam Rajavi, che da più di quaranta anni si batte contro il regime.
Un’organizzazione che ha subito il massacro di oltre 30.000 “Mojaheddin del Popolo” nel 1988 attuato, per ordine di Khomeini, da una “Commissione della morte” presieduta da Ebrahim Raisi, ora Presidente dell’Iran.
Terzi ha ribadito l’urgenza di inserire il Corpo delle Guardie Rivoluzionarie (IRGC) nelle liste delle organizzazioni terroristiche, per sanzionare più efficacemente il regime di Teheran. Infatti l’IRGC rappresenta il maggiore centro di potere del Paese, controlla più della metà dell’economia iraniana, ed è insieme a Hezbollah, il principale strumento operativo sul piano militare e per il sostegno al terrorismo, con il quale il regime iraniano opera in Siria, Libano, Yemen, e ora anche in Russia.