sabato, Settembre 30, 2023
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IRAN: LA COMUNITÀ INTERNAZIONALE SI OPPONGA ALLA SANGUINOSA REPRESSIONE DEL REGIME E AI SUOI PIANI CONTRO GLI OPPOSITORI IN EUROPA

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Comunicato

Roma, 21 agosto – Mentre si avvicina l’anniversario dell’uccisione di Mahsa Amini e della conseguente ondata di proteste, il regime iraniano, temendo una nuova rivolta e cercando di distogliere l’attenzione della giustizia internazionale dalle proprie responsabilità, ha intensificato la campagna di demonizzazione contro l’Organizzazione dei Mojahedin del Popolo dell’Iran (OMPI/MEK), annunciando di voler chiedere l’estradizione dei suoi membri in Europa per processarli in Iran.
Dalla presa del potere nel 1979, il regime iraniano ha giustiziato più di 120.000 oppositori; nella sola estate del 1988 impiccò più di 30.000 prigionieri politici, per la maggior parte membri o simpatizzanti dell’OMPI. Mai chiamati a rispondere per i propri crimini contro l’umanità, spesso nel silenzio della comunità internazionale, i dirigenti del regime continuano la repressione sanguinosa del dissenso e dei movimenti di protesta ormai sempre più diffusi, tanto che nell’ultimo anno si sono registrati oltre 30.000 arresti di manifestanti, fra i quali molti minorenni, e centinaia di esecuzioni.
Negli ultimi mesi oltre 3.600 parlamentari di 40 Paesi, fra i quali la maggioranza dei membri di 29 Parlamenti (compresi il Congresso degli Stati Uniti, le Camere dei Comuni e dei Lord del Parlamento britannico, l’Assemblea Nazionale francese, il Senato e la Camera dei Deputati italiani), insieme con 124 ex leader mondiali e 75 premi Nobel, hanno espresso sostegno al Piano in 10 punti di Maryam Rajavi per il futuro dell’Iran, per una repubblica laica, la separazione della religione dallo Stato, l’uguaglianza di genere e un Iran non nucleare e senza pena di morte.
Tutti questi fattori aumentano la paura del regime, che cerca di gettare le basi per nuove azioni minacciose all’estero. Mohseni Ajei, capo della magistratura del regime, che fu tra i principali responsabili del massacro dei prigionieri politici del 1988, ha affermato che gli Stati occidentali dovrebbero consegnare i membri dell’OMPI, perché siano “processati e puniti per le loro azioni”. Si tratta, evidentemente, di una richiesta paradossale da respingere con fermezza.
Il Comitato Interparlamentare per un Iran Libero chiede che i dirigenti del regime siano chiamati a rispondere in un tribunale internazionale dei crimini commessi in oltre 40 anni, sia all’interno del Paese che all’estero con attacchi terroristici. Ricordiamo, inoltre, che per le uccisioni di massa e per le sistematiche e gravissime violazioni dei diritti umani il regime è stato condannato 69 volte dalle Nazioni Unite, in sede di Assemblea Generale e di organismi per i diritti umani.

Firmatari:

Presidente : Sen. Giulio Terzi
Co-Presidente : Sen. Marco Scurria

Sen. Julia Unterberger
Sen. Raffaele Speranzon
Sen. Dario Parrini
On.Andrea Di Giuseppe
On. Stefania Ascari
On. Pietro Pittali
On. Catia Polidori
On. Emanuele Pozzolo

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