sabato, Maggio 17, 2025
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Il discorso di Maryam Rajavi alla Conferenza nel Parlamento Italiano: La Necessità di una Politica Sana

Speech at the Conference in the Italian Parliament: The Necessity of a Sound Policy

Maryam Rajavi: L’unico modo per fermare il programma nucleare dei mullah è porre fine al loro regime

Illustri legislatori italiani,
Cari amici del popolo iraniano e della Resistenza iraniana,

Rivolgo i miei saluti a tutti voi che siete riuniti in questa conferenza per affrontare la questione dell’Iran.
Credo che siamo tutti d’accordo sul fatto che la crisi in Iran non è mai stata così intensa e turbolenta come oggi, e mai prima d’ora ha avuto conseguenze così gravi per il popolo iraniano, per la regione e per il mondo in generale.
Nell’ultimo anno, questo regime guerrafondaio ha perso la sua presa sulla Siria e sul Libano, ed è più debole che mai.
All’interno del Paese, è circondato dalla furia e dall’odio del popolo e da un continuo movimento di protesta determinato a provocarne il rovesciamento.

Un anno segnato da continue esecuzioni
Per preservare il proprio potere, il regime cerca di fare affidamento sulle esecuzioni, sulla repressione intensificata e sull’espansione del suo programma di armi nucleari.Secondo le statistiche ufficiali, il regime ha giustiziato 1.150 persone nell’anno persiano 1403 (20 marzo 2024-20 marzo 2025).Anche il nuovo anno è iniziato con la continuazione di queste esecuzioni. In un solo giorno, l’8 aprile, cinque prigionieri politici sono stati impiccati dopo avere subito dieci anni di prigionia e torture.Negli anni precedenti, Khamenei impartiva ordini di massacro contro i manifestanti solo in risposta alle rivolte. Oggi, tuttavia, il regime è così in difficoltà che ora impartisce ordini preventivi di repressione con spargimento di sangue.Di recente Khamenei ha dichiarato: “Se pensano di fomentare la sedizione all’interno del Paese, come è accaduto negli anni scorsi, la risposta sarà il popolo stesso” , un riferimento appena velato alle forze repressive del regime.

L’assenza di una soluzione efficace alla questione iraniana
Amici,La realtà più importante sulla situazione in Iran è questa: il regime al potere è in fase di rovesciamento.Di conseguenza, non vede altra via d’uscita se non quella di intensificare la repressione e i saccheggi, una strada che, nelle attuali condizioni, non fa che alimentare l’indignazione e la ribellione della gente, in particolare dei giovani ribelli.E tuttavia la comunità internazionale, e in particolare l’Europa, continua a soffrire per l’assenza di una soluzione chiara ed efficace alla questione iraniana.Ogni tentativo di cambiare il comportamento del regime clericale, o anche solo di convincerlo a ridurre la sua aggressività, non fa altro che concedere al regime nuove opportunità, opportunità che portano maggiore insicurezza nel mondo.
Devo però dire che la confusione in Occidente nasce dal fatto che per molto tempo abbiamo ignorato la vera soluzione, ovvero il popolo iraniano e la resistenza iraniana.Tutto ciò fa parte di una politica fallimentare di condiscendenza nei confronti di questo regime disumano e anti-iraniano, una politica che, per decenni, ha dato priorità agli interessi diplomatici e commerciali a breve termine rispetto alle considerazioni strategiche a lungo termine.Oggi, anche gli scambi economici dell’Europa con l’Iran sono crollati ai minimi storici.Di conseguenza, non solo l’Europa ha perso notevoli guadagni economici, ma ha anche dovuto sopportare gli ingenti costi del bellicismo del regime.Gli europei sono rimasti inerti così a lungo che i droni e i missili del regime alla fine hanno colpito il suolo ucraino. E i suoi terroristi hanno sfacciatamente preso di mira politici occidentali in pieno giorno: in Francia, Stati Uniti, Albania e Spagna.

La terza soluzione alla questione iraniana
Vent’anni fa, in una sessione dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, proposi una terza soluzione alla questione iraniana, affermando che la comunità internazionale non è costretta a scegliere tra un regime di mullah dotati di armi nucleari o la guerra.Esiste una terza soluzione: il cambiamento democratico da parte del popolo iraniano e della sua resistenza organizzata.Vorrei evidenziarlo oggi: il popolo iraniano non accetterà niente di meno che il rovesciamento della dittatura religiosa e l’istituzione di una repubblica libera e democratica, non nucleare, basata sulla separazione tra religione e Stato e in linea con il Piano in Dieci Punti della Resistenza iraniana.
Come ho affermato la settimana scorsa in una conferenza al Senato degli Stati Uniti, questo regime non abbandonerà mai la sua repressione, la sua esportazione di guerra e terrorismo, né il suo programma nucleare. Gli ultimi 46 anni hanno dimostrato che questo regime non è vincolato da promesse o impegni. Dopo che la Resistenza ha rivelato i suoi siti nucleari segreti nel 2002, Khamenei ha accettato a malincuore di chiudere e sigillare gli impianti di arricchimento dell’uranio. Tuttavia, solo un anno dopo ha rotto tutti i sigilli e ha ampliato le attività nucleari del regime.

La chiave del problema iraniano
Sì, la chiave del problema iraniano è nelle mani del popolo iraniano e della Resistenza iraniana.Il bellicismo del regime può essere fermato, ma il modo per riuscirci è rovesciare il regime stesso.L’accesso dei mullah alle armi nucleari può essere bloccato, ma la strada per arrivarci è lo smantellamento di questa brutale dittatura.È possibile porre fine al terrorismo in tutto il mondo, ma l’unico modo per farlo è porre fine al regno del padrino del terrorismo di Stato.In effetti, con una Resistenza organizzata, una rivolta e l’Esercito della Libertà del popolo iraniano, è possibile, e necessario, porre fine alla dittatura religiosa al potter in Iran.E vorrei aggiungere che se l’Europa punta a relazioni economiche attive e prospere con l’Iran, non è più possibile aspettarsi un simile futuro nell’attuale Iran semidistrutto.L’economia iraniana prospererà solo con la fine della dittatura religiosa e l’istituzione di un sistema democratico che consenta la partecipazione attiva di tutti i cittadini. Questa è la missione che la nostra Resistenza si è assunta.

L’Italia pioniera della nuova posizione dell’Unione Europea
A proposito, mentre il Parlamento europeo ha ripetutamente chiesto l’inserimento del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie (IRGC) del regime in varie risoluzioni, perché i governi dell’Unione Europea esitano nel prendere questa decisione?
• Si cede alla diplomazia degli ostaggi dei mullah,
• Si tollerano gli agenti e le spie del Ministero dell’Intelligence del regime in Europa,
• Si mantengono le porte aperte agli affiliati del regime, anche nei più alti circoli politici dell’Occidente,
• Si apre la strada alla demonizzazione e all’uso della più grande censura del secolo contro il Movimento di Resistenza, e
• Si chiude un occhio sullo sfruttamento da parte del regime dei mercati europei e perfino delle università per acquistare attrezzature per impianti nucleari e droni militari:
• Tutto questo deve finire.
È tempo che l’Europa si schieri al fianco del popolo iraniano nella sua lotta per la libertà e la democrazia.Ci aspettiamo che l’Italia assuma un ruolo guida nel delineare una nuova posizione all’interno dell’Unione Europea, una posizione che:
1. Riconoscala legittimità della lotta del popolo iraniano per rovesciare il regime e la coraggiosa lotta dei giovani ribelli contro le Guardie Rivoluzionarie (IRGC).
2. Chieda che le sistematiche e gravi violazioni dei diritti umani da parte del regime siano deferite al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, affinché i suoi leader possano essere chiamati a rispondere delle loro azioni davanti alla giustizia.
3. Attivi il meccanismo di snapback previsto dalla risoluzione 2231 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per ripristinare tutte le precedenti sanzioni ONU relative ai progetti nucleari del regime, smantellando tutti i suoi impianti nucleari.e collochi il regime clericale nel Capitolo VII della Carta delle Nazioni Unite come una seria minaccia alla pace e alla sicurezza internazionale.
4. Infine, di fronte alle pressioni e alle cospirazioni della dittatura religiosa, sostenga i diritti fondamentali dei membri dell’Organizzazione dei Mojahedin del Popolo dell’Iran (OMPI/MEK) ad Ashraf 3 di godere della libertà di espressione e di riunione secondo le leggi riconosciute a livello internazionale, come la Convenzione sui rifugiati del 1951 e la Convenzione europea dei diritti umani.
L’eroe nazionale italiano Garibaldi una volta disse: “Combattiamo per la libertà, anche se perdiamo tutto; perché senza libertà, nulla ha valore”.Questa è la convinzione che oggi ispira le Unità di Resistenza e i combattenti per la libertà dell’Iran, e che sono determinati a perseguire.
Grazie a tutti.

 

Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana
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