sabato, Giugno 10, 2023
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I Premi Nobel sostengono la rivolta iraniana in una lettera congiunta

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In una lettera congiunta al Presidente del Consiglio europeo, 34 Premi Nobel hanno espresso il loro sostegno alla rivolta in corso in Iran, iniziata sei mesi fa e finalizzata alla creazione di una repubblica democratica e libera. Il popolo iraniano è rimasto fermo nella sua ricerca di libertà e democrazia nonostante la brutale repressione da parte del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche (IRGC), con almeno 750 persone uccise, tra cui 70 bambini, e più di 30.000 arrestate. I laureati hanno chiesto che i sostenitori dei diritti umani compiano passi concreti per sostenere la giusta resistenza del popolo iraniano, tra cui l’inserimento dell’IRGC nella lista nera dell’Unione Europea e il sostegno alla missione d’inchiesta delle Nazioni Unite in Iran. La dichiarazione sottolinea anche l’approvazione della piattaforma in 10 punti del presidente eletto dell’opposizione iraniana Maryam Rajavi per una repubblica democratica laica e non nucleare da parte dei rappresentanti della Camera dei Comuni e della Camera dei Lord del Regno Unito, nonché una risoluzione della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti che riconosce il diritto del popolo iraniano a stabilire tale repubblica.

Di seguito il testo integrale di questa dichiarazione.

Signor Presidente,

da sei mesi il popolo iraniano è alla guida di una rivolta nazionale per una repubblica democraticamente eletta. Nonostante la brutale repressione da parte del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche (IRGC) e le pesanti perdite umane – con 750 morti, tra cui almeno 70 bambini, e più di 30.000 arresti – i coraggiosi giovani uomini e donne iraniani hanno perseverato nella loro ricerca della democrazia, suscitando stupore e ammirazione in tutto il mondo.

Il Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche (IRGC) è il principale strumento di guerra, repressione, terrorismo e guerrafondaio, ed è per questo che il popolo iraniano vuole che sia inserito nella lista nera del mondo civile, in particolare dell’Unione Europea. Il 19 gennaio 2023, il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione che chiede la designazione dell’IRGC come organizzazione terroristica.

L’incrollabile determinazione del popolo iraniano a ottenere le libertà a lungo negate, nonostante i pesanti costi, rende imperativo per i sostenitori dei diritti umani adottare misure concrete per sostenere il popolo iraniano e la sua giusta resistenza.

Quarantaquattro anni fa, milioni di iraniani hanno rifiutato il governo dispotico dello scià e della sua brutale polizia segreta (SAVAK) a causa dei suoi crimini e delle torture subite, partecipando a manifestazioni di massa. Oggi, durante le proteste in corso in tutto il Paese, essi cantano: “No alla monarchia, no alla teocrazia! Sì alla democrazia, all’uguaglianza”.

La piattaforma in 10 punti di Maryam Rajavi per una repubblica democratica laica e non nucleare, già sostenuta dai firmatari di questa dichiarazione, è stata approvata da 250 rappresentanti della Camera dei Comuni e della Camera dei Lord del Regno Unito nel febbraio 2023.

Anche la maggioranza assoluta dei membri della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti (225 membri) ha sponsorizzato una risoluzione (H.Res. 100) nel marzo 2023, che riconosce il diritto del popolo iraniano a stabilire una repubblica democratica laica e non nucleare e la piattaforma in 10 punti, che chiede il suffragio universale, libere elezioni, un’economia di mercato, una magistratura indipendente, l’uguaglianza di genere, religiosa ed etnica, una politica estera basata sulla coesistenza pacifica e un Iran non nucleare.

L’inserimento dell’IRGC nella lista nera dell’Unione Europea e il sostegno alla missione d’inchiesta delle Nazioni Unite in Iran sono essenziali. Siamo al fianco del coraggioso popolo iraniano nella sua ricerca di libertà e democrazia e di un vero cambiamento nella sua vita.

Firmatari: 

  • President José Ramos-Horta, President of TImor-Leste, Nobel Peace Prize, 1996, Timor-Leste 
  • Professor Sir Richard J. Roberts, Nobel prize, Medicine 1993, UK-USA 
  • Professor John C. Mather, Nobel prize, Physics 2006, USA 
  • Professor Harvey J Alter, Nobel Prize, Medicine 2020, USA 
  • Professor Jean-Pierre Sauvage, Nobel prize, Chemistry 2016, France 
  • Professor Michel Mayor, Nobel prize, Physics 2019, Switzerland 
  • Professor Oliver Hart, Nobel prize, Economics 2016, USA 
  • Professor Georg Bednorz, Noble prize, Physics 1987, Germany 
  • Professor Wole Soyinka, Nobel prize, Literature 1986, Nigeria 
  • Professor Sir Peter Ratcliffe, Nobel Prize, Medicine 2019, UK 
  • Professor Mario Vargas Llosa, Nobel prize, Literature 2010, Peru 
  • Professor Richard Schrock, Nobel prize, Chemistry 2005, USA 
  • Professor Robert Aumann, Nobel prize, Economics 2018, USA, Israel 
  • Professor May-Britt Moser, Nobel Prize, Medicine 2014, Norway 
  • Professor Edvard Moser, Nobel Prize, Medicine 2014, Norway 
  • Professor John Polanyi, Nobel prize, Chemistry 1986, Canada 
  • Professor Michael Rosbash, Nobel prize, Medicine 2017, USA 
  • Professor Sheldon Glashow, Nobel prize, Physics 1979, USA 
  • Professor Finn Kydland, Nobel Prize, Economics 2004, Norway 
  • Professor David Wineland, Nobel Prize, Physics 2012, USA 
  • Professor Gregory Winter, Nobel Prize, Chemistry 2018, UK 
  • Mr. Oscar Arias Sanchez, Nobel Prize, Peace 1986, Costa Rica 
  • Professor Barry Barish, Nobel Prize, Physics 2017, USA 
  • Professor Roger D. Kornberg, Nobel prize, Chemistry 2006, USA 
  • Professor John Maxwell Coetzee, Nobel prize, Literature 2003, South Africa 
  • Professor Jerome Friedman, Nobel prize, Physics 1990, USA

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