venerdì, Marzo 29, 2024
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I parlamentari britannici chiedono al governo britannico di designare l’IRGC iraniano e di sostenere il piano in dieci punti della signora Rajavi

Per celebrare l’Eid Nowruz, il nuovo anno del calendario persiano, membri del Parlamento del Regno Unito e della comunità iraniana residenti nel Regno Unito hanno tenuto un incontro a Londra lo scorso 24 marzo.
L’evento, presso la Camera dei Comuni britannica, ha visto la partecipazione di diversi membri delle due Camere che, insieme agli auguri al popolo iraniano e alla Resistenza iraniana per il nuovo anno, hanno espresso una dura condanna per le crescenti violazioni dei Diritti Umani in Iran.
I parlamentari intervenuti hanno chiesto a gran voce di perseguire i funzionari del regime iraniano, compreso il Presidente Ebrahim Raisi per il suo ruolo attivo nella Commissione per la morte e per aver ordinato esecuzioni di massa nel massacro dei prigionieri politici del 1988. E, allo stesso tempo, rivolto un appello al governo britannico di riconoscere il diritto del popolo iraniano di combattere il regime e di impegnarsi ufficialmente con la loro resistenza organizzata.
Grande rilievo è stato posto al ruolo cruciale delle Guardie Rivoluzionarie del regime nell’esportazione del terrorismo e nella soppressione del popolo iraniano, sottolineando che la condotta dell’IRGC è coerente con i criteri di un’organizzazione terroristica secondo il “Terrorism Act” del 2000. I legislatori britannici hanno quindi sollecitato un’ampia condanna e un boicottaggio dell’IRGC e hanno chiesto al ministro degli Esteri britannico Elizabeth Truss di lavorare con il Ministero degli Interni per inserire nella lista delle organizzazioni terroristiche, e sanzionare, l’IRGC.
La Presidente-eletta del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana, Maryam Rajavi, ha inviato un suo video-messaggio rivolto ai partecipanti dell’incontro.
Nel suo discorso, David Jones, deputato ed ex segretario di Stato del Galles e Ministro per la Brexit, ha commemorato il defunto Sir David Amess, grande amico della Resistenza iraniana e uno dei più longevi membri del Parlamento britannico. “Il regime iraniano è ora più debole e impotente che mai. Guardano al piano in 10 punti della signora Rajavi come a un pericoloso aumento della popolarità internazionale e del riconoscimento della Resistenza, come una valida alternativa democratica alla loro dittatura religiosa. Il governo britannico deve riconoscere e sostenere l’NCRI, guidato da Maryam Rajavi, e la lotta del popolo iraniano per la libertà e la democrazia”.
“Esortiamo il governo ad adottare una politica forte sull’Iran che metta al bando le Guardie Rivoluzionarie come organizzazione terroristica straniera e imponga sanzioni per le violazioni dei diritti umani, compreso allo stesso Ebrahim Raisi”, ha dichiarato il deputato Matthew Offord.
“Sono la nuova rappresentante conservatrice del Southend West, la stessa circoscrizione che Sir David Amess ha rappresentato in Parlamento”, ha detto la deputata Anna Firth. “Farò del mio meglio per continuare l’eredità di Sir David e lavorare con altri membri del Parlamento per sostenere il Consiglio Nazionale della Resistenza e ritenere il regime responsabile delle sue violazioni dei diritti umani e delle attività destabilizzanti nella regione e del suo sostegno al terrorismo.”
Congratulandosi con il popolo iraniano ed i membri del “Mujahedin-e-Khalq” (MEK) di “Ashraf” 3 per il Nowruz, Bob Blackman, membro del Parlamento ha affermato: “dopo lo sventato attacco a Parigi abbiamo scoperto come il regime utilizzi abitualmente le sue ambasciate, centri culturali e diplomatici in Europa per diffondere il terrorismo e condurre operazioni terroristiche, specialmente reclutando agenti che vengono pagati decine di migliaia di euro per diversi anni. Pertanto, è assolutamente necessario chiudere le ambasciate e i centri culturali del regime ed espellere i loro ambasciatori, diplomatici e agenti dall’Europa e dalla Gran Bretagna, perché non sono missioni diplomatiche, ma centri di diffusione del terrorismo. Il Ministero degli Interni deve anche intraprendere un’azione immediata per includere le Guardie Rivoluzionarie tra le organizzazioni terroristiche, come primo passo”.
Nel suo intervento, il deputato britannico Steve McCabe ha elogiato il coraggio delle donne iraniane che hanno guidato le proteste in Iran e si sono trasformate nei pilastri della resistenza contro il regime: “I mullah non possono sopportare il crescente sostegno all’opposizione pro-democrazia del NCRI e il malcontento generale. Ecco perché stanno commettendo atti folli”.
“Da tempo sostengo una politica ferma contro il regime criminale in Iran perché è una minaccia per il mondo e per il popolo iraniano”, ha detto Sir Roger Gale. “Le azioni delle Guardie Rivoluzionarie sono conformi ai criteri stabiliti nella legge sul terrorismo del 2000. La comunità internazionale deve ripudiare la dittatura religiosa in Iran e stare dalla parte del popolo iraniano e del NCRI, un movimento che fa grandi sacrifici per portare avanti la causa della libertà, dei diritti umani e della democrazia.”
“Dobbiamo ricordare che il regime in Iran conduce la repressione interna con la diffusione del terrorismo e l’instabilità nella regione”, ha dichiarato John Spellar, membro del Parlamento britannico. “Un’operazione su due fronti del regime, che può sopravvivere solo con il caos e le uccisioni. Ha persino tentato di far saltare in aria la manifestazione dell’opposizione a Parigi, il che dimostra che hanno paura del movimento di resistenza organizzato e del programma democratico in 10 punti che la signora Maryam Rajavi ha progettato per il futuro dell’Iran. Un programma innovativo e che riflette le aspirazioni democratiche del popolo iraniano. La comunità internazionale e il Regno Unito devono riconoscere questa alternativa democratica e sostenere la soluzione popolare dell’Iran al regime”.
Lord Singh, membro della Camera dei Lord, ha affermato: “Le continue proteste in tutto l’Iran e la brutale repressione, i diffusi arresti da parte del regime hanno dimostrato al mondo che il popolo iraniano rifiuta la tirannia religiosa e vuole un Iran libero e democratico. Credo che noi in Occidente e la comunità internazionale abbiamo il dovere di riconoscere e sostenere il movimento di Resistenza iraniano, un’alternativa democratica popolare che risponda alle richieste della società iraniana, e chiedere alla Gran Bretagna di stare dalla parte di Maryam Rajavi.”
Sostenendo il piano in dieci punti della signora Rajavi, Margaret Owen, avvocato e attivista dei diritti delle donne ha detto: “La comunità internazionale è rimasta per troppo silenziosa sul regime criminale dei mullah e sui responsabili dell’orribile massacro di 30.000 persone nel 1988. Gli autori di questo massacro devono essere processati dalla Corte penale internazionale per i loro crimini contro l’umanità e i crimini di guerra”.

 

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