sabato, Maggio 17, 2025
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Conferenza di Torino condanna le esecuzioni in Iran e sostiene la Resistenza Democratica come alternativa valida

At a meeting in Turin, Italian human rights advocates, labor groups, and civil society organizations joined supporters of the Iranian Resistance to discuss Iran

Durante un incontro a Torino, attivisti italiani per i diritti umani, sindacati e organizzazioni della società civile si sono uniti ai sostenitori della Resistenza iraniana per discutere la situazione in Iran

In una conferenza tenutasi nella città di Torino, attivisti italiani per i diritti umani, gruppi sindacali e organizzazioni della società civile si sono riuniti per condannare la crescente ondata di esecuzioni da parte del regime iraniano ed esprimere sostegno alle aspirazioni democratiche del popolo iraniano. L’evento, organizzato dall’Associazione Iran Libero e Democratico in collaborazione con l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (ANPI) e la sezione locale della Confederazione Generale Italiana del Lavoro (CGIL), ha evidenziato il crescente disagio europeo per la repressione sempre più dura di Teheran.

I relatori hanno lanciato l’allarme sull’impressionante tasso di esecuzioni in Iran—che secondo alcune stime rappresenterebbe il 75% del totale mondiale nell’ultimo anno—chiedendo misure internazionali concrete per ritenere Teheran responsabile. Punto centrale della conferenza è stato il forte sostegno al Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana (CNRI) e alla sua presidente eletta, Maryam Rajavi, con diversi interventi che hanno indicato la Resistenza organizzata come un’alternativa democratica credibile alla teocrazia al potere.

Gli organizzatori hanno descritto il regime clericale iraniano come in uno stato di profonda crisi interna, citando il deterioramento della sua influenza regionale e il ricorso crescente alle esecuzioni di massa come segnali di disperazione. L’incontro ha evidenziato il programma politico del CNRI—che prevede, tra l’altro, l’abolizione della pena di morte, l’uguaglianza di genere e la separazione tra religione e Stato—come un progetto non solo auspicabile, ma urgente.

L’attivista per i diritti umani Gianni Sartorio ha sottolineato la longevità e la coerenza della Resistenza iraniana, affermando che la sua persistenza, nonostante massacri ed esilio, le ha conferito legittimità e rilevanza. Le recenti ondate di proteste anti-regime in Iran sono state citate come prova del crescente allineamento della popolazione con questi valori.

Laura Pompeo, Consigliere regionale della  Piemonte, ha condannato le violazioni dei diritti umani in Iran e ha fatto riferimento a iniziative in corso nel consiglio regionale per adottare formalmente una risoluzione contro la pena di morte in Iran. Ha espresso la speranza che i giovani iraniani, in particolare le donne coinvolte nella Resistenza, possano giocare un ruolo guida nella trasformazione del Paese.

Altri relatori hanno ribadito questo messaggio, tra cui Luca Andriani, coordinatore regionale di Amnesty International, che ha sottolineato come il sistema giudiziario iraniano sia lontano dagli standard legali internazionali. Ha denunciato abusi sistematici, tra cui discriminazione di genere, persecuzione religiosa e diplomazia degli ostaggi, sintomi di un regime incapace di riformarsi.

Numerosi partecipanti hanno evidenziato la necessità per i governi occidentali di abbandonare la politica fallimentare dell’accondiscendenza verso Teheran. L’ultimo intervento è stato quello del dottor Yousef Lassani, che ha affermato che il regime clericale iraniano, di fronte a battute d’arresto strategiche in Medio Oriente e alla crescente resistenza interna, sta reagendo con una campagna di terrore e esecuzioni. Ha segnalato l’espansione delle Unità di Resistenza guidate dal PMOI all’interno del Paese come prova della crescente pressione interna.

Il dottor Lassani ha descritto il Piano in Dieci Punti del CNRI come una tabella di marcia chiara per un Iran post-regime. Ha esortato le democrazie europee a riconoscere formalmente il diritto del popolo iraniano a resistere alla tirannia e a inserire i Guardiani della Rivoluzione (IRGC) nella lista delle organizzazioni terroristiche. In linea con le dichiarazioni di importanti figure internazionali, ha avvertito che il continuo coinvolgimento economico e diplomatico con il regime non farà che rafforzarne la brutalità.

La conferenza di Torino segue eventi simili tenutisi in tutta Europa negli ultimi mesi, riflettendo una tendenza più ampia di crescente impegno politico e della società civile a sostegno del movimento democratico iraniano. Gli organizzatori si sono impegnati ad ampliare la loro campagna all’interno delle istituzioni italiane, con l’obiettivo di ottenere sostegno parlamentare per politiche dell’Unione Europea più severe verso Teheran.

L’evento si è concluso con una forte riaffermazione di solidarietà verso il popolo iraniano, in particolare donne e giovani, che continuano a subire la repressione del regime. I partecipanti hanno concordato che è giunto il momento che l’Europa si schieri in modo chiaro e deciso con le forze del cambiamento democratico in Iran.

Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana
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