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La morte di un altro residente di Ashraf dopo l’attacco dell’8 aprile delle forze irachene

Impedimenti sanitari del governo iracheno contro i residenti di Ashraf
Ammonimenti della Resistenza Iraniana gli USA e l’ONU 

Mansur Hajian, 52enne membro dei Mojahedin del Popolo, ferito dopo l’attacco criminoso di al-Maliki ad Ashraf, l’8 aprile è morto,11 giugno in  un ospedale a  Baghdad  dopo due mesi di sofferenza a causa dell’accerchiamento disumano sanitario imposto dal comitato di repressione di Ashraf presso il governo iracheno.
Mansur è trentaseiesimo martire dei Mojahedin del popolo nella lotta contro la dittature religiosa al potere in Iran che cade dopo l’attacco violento delle forze irachene.  Mansur era colpito  da proiettile al torace che gli aveva causato seri danni ai reni. Mansur ferito gravemente era trasportato all’ospedale dell’Iraq nuovo sotto controllo delle forze irachene, l’ospedale nominato luogo di tortura dell’Iraq nuovo, dove la non curanza ha aggravato la situazione della salute. Dopodichè è stato trasferito all’ospedale a Baghubah e successivamente Baghdad dove  i medici hanno diagnosticato che i punti alla ferite aveva aggravato la sua situazione.
Mansur è stato rimandato ad Ashraf il 23 aprile mentre i medici curanti avevano dichiarato che doveva rimanere sotto la cura.
Una volta ad Ashraf si è aggravato, ma il comitato di repressione ha impedito il suo trasferimento all’ospedale. Alla fine dopo vari tentativi è l’intervento dei rappresentanti dell’ONU. Mansur, insieme ad altri due feriti è stato trasferito ad un ospedale ad Erbil. Ma le autorità locali dopo una perdita di tempo di molte ore hanno impedito il loro ricovero. Per la situazione grave di Mansur è stato trasferito ad un altro ospedale a Kirkuk ma ancora una volta il comitato di repressione ha impedito il suo ricovero e dopo 24 ore in macchina è stato costretto far ritorno ad Ashraf.
Mansur è stato trasferito alla fine ad un ospedale a Baghdad privo di strutture adeguate e quindi deceduto, il 11 giugno.
Negli ultimi due mesi la Resistenza Iraniana più volte aveva ammonito gli USA e l’ONU sulla situazione di salute dei feriti, tra cui di Mansur, e aveva chiarito che l’obiettivo del regime dittatoriale iraniano e quello di Nuori al-Maliki è mettere sotto pressione i residenti di Ashraf, soprattutto i loro malati e feriti fino alla loro morte.  Ad esempio la Resistenza Iraniana nel comunicato numero 76 del 22 aprile aveva chiesto agli USA, l’ONU e l’UE di far in modo di trasferire i feriti all’ospedale statunitense e quello di Arbil e nei paesi europei o di potere servirsi dei servizi sanitari iracheni, e avevano precisato che erano disposti di pagare tutte le spese.
Nel comunicato numero 78 del 27 aprile aveva ricordato che Mansur colpito ai reni riversava in gravi situazioni. Nel comunicato numero 100 del 10 maggio aveva lanciato l’appello agli USA e l’ONU e a tutte le organizzazioni e alla comunità internazionale per salvare la vita di 42 feriti gravi tra cui Mansur e aveva rammentato che di 345 feriti solo 93, 27% era trasferito agli ospedali di Baghubah e di Baghdad che dopo una cura approssimativa erano rispediti ad Ashraf, e solo 7 trasferiti all’ospedale americano.   Nel comunicato si riporta anche che le forze statunitense nonostante le raccomandazioni del ministro della Difesa statunitense, l’8 aprile sito del Penatone non ha fornito alcun aiuto per curare i feriti.
Da quella data, purtroppo continuano le limitazioni disumane e molte feriti stanno sulla soglia di morte. Il 29 maggio Kazem Nematollahi, malato di reni è morto all’ospedale di Baghubah a causa degli impedimenti del comitato di repressione di al-Maliki.
La Resistenza Iraniana ricorda ancora una volta che Nuori al-Maliki primo ministro iracheno è responsabile della morte di Mansur Hajian e altri feriti in sofferenza e altri morti perché impedisce con perseveranza il loro trasferimenti agli ospedali. Ricordiamo che questi sono atti chiaramente contro umanità e sono crimini di guerra. La Resistenza Iraniana lancia appello agli USA e all’ONU per abrogazione del disumano accerchiamento sanitario e per salvare la vita dei feriti e malati e chiede di trasferirli agli ospedali statunitense o europei.

Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana

11 giugno 2011

 

 

 

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