sabato, Luglio 27, 2024
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Iran: Un prigioniero abbandonato in carcere nonostante una ferita alla spina dorsale

a cura dello staff del CNRI

CNRI – Un prigioniero baluci della parte sud-occidentale dell’Iran, è rimasto paralizzato dai colpi sparati dalle forze di sicurezza durante il suo arresto e che lo hanno ferito alla spina dorsale. Ma nonostante questo viene tenuto nel carcere di Saravan senza essere sottoposto ad alcuna cura o trattamento medico.

Jassem Baluch Zehi è stato arrestato a Dicembre 2017, nonostante fosse stato ferito dai colpi delle forze di sicurezza.

Secondo alcune notizie “gli agenti della sicurezza, sospettando che fosse in possesso di droga, hanno fermato il veicolo su cui viaggiava Jassem e quando si è fermato lo hanno tirato fuori dall’auto, nonostante fosse disarmato e non avesse armi con sé. Poi gli hanno sparato tre colpi, lo hanno arrestato e portato via nonostante fosse ferito”.

La notizia dice: “Jassem è paralizzato a causa di una ferita alla spina dorsale e non può muovere né le gambe, né i piedi. Nelle sue condizioni viene tenuto nella sezione di isolamento del carcere di Saravan, nessuno gli fornisce il minimo aiuto e lui non conosce nessuno in carcere che possa aiutarlo. Nessuno si prende cura di lui ed è costretto ad indossare i pannoloni per i suoi bisogni personali, dato che non può controllarsi e non riesce a darsi un contegno”.

“La sua famiglia si è rivolta al capo della magistratura Mohammad Azizipour, e all’ufficio del procuratore Abbas Azizi diverse volte chiedendo che, almeno fino alla fine delle indagini, venga emesso un documento che lo autorizzi a ricevere delle cure, ma non hanno accettato”.

Questo prigioniero è in carcere da due mesi, in condizioni gravissime e senza nessuna cura medica specialistica.

Lo sciopero di 3500 operai delle acciaierie iraniane è entrato nel quinto giorno

Rivolte in Iran – No. 58

Lo sciopero dei 3500 operai del Gruppo Industriale Iranian National Steel di Ahvaz, iniziato il 23 Gennaio, è entrato  nel suo quinto giorno. Gli operai protestano per il mancato pagamento di tre mesi di salario e di indennità e per le false promesse fatte dal datore di lavoro, chiedendo il pagamento degli stipendi, dei premi dell’assistenza sociale e della loro assicurazione integrativa.

Questi operai subiscono la mancanza di strutture e delle necessità fondamentali. Hanno anche messo in guardia contro il reintegro della precedente dirigenza corrotta di questa unità industriale, che ha causato il deterioramento delle attuali condizioni dell’industria e dei lavoratori. I dimostranti dicono che, nonostante le linee di produzione siano attive, questi ladri stanno ignorando i lavoratori facendo promesse vuote. Gli agenti del regime stanno cercando di costringere i lavoratori ad interrompere lo sciopero minacciandoli di conteggiare le loro assenze, di privare gli impiegati degli incentivi, di licenziarli e di denunciarli agli organi repressivi.

Con più di 54 anni di esperienza, il Gruppo Industriale Iranian National Steel è un produttore specializzato in una vasta gamma di prodotti, con una capacità di oltre 3000 persone.

Questa enorme fabbrica, che durante la guerra anti-patriottica contro l’Iraq, aveva fornito ogni mezzo necessario alla guerra alle Guardie Rivoluzionarie, come la produzione di mortai, è stata privatizzata nel 2009 e dopo la rivelazione di una frode da 3000 miliardi di toman nel 2011, a causa degli enormi debiti, è stata affidata alla Bank Melli. Questa ha rubato altri 400 milioni di toman, derivati dalla vendita dei macchinari produttivi, e l’ha messa all’altra ad un prezzo ribassato a Marzo 2016.

Il proprietario dell’acciaieria di Ahvaz, che possiede anche la Zagros Airlines, l’Esteghlal Sport Club in Khouzestan e il Dariush Hotel a Kish Island e che si è impadronito di miliardi di dollari di beni del popolo iraniano, si rifiuta di pagare gli stipendi e le indennità ai poveri operai delle acciaierie di Ahvaz. Nel frattempo però, ha annunciato l’acquisto di 28 aerei Airbus (agenzia di stampa IRNA – 22 Giugno 2017).

La produzione del Gruppo Industriale Iranian National Steel, è calata del 10% a causa del furto dei suoi capitali da parte delle Guardie Rivoluzionarie e di altri agenti governativi e dei continui licenziamenti dei lavoratori (agenzia di stampa della forza Qods Tasnim – 4 Dicembre 2017). I lavoratori di questo enorme polo economico del paese, nonostante operino in condizioni difficilissime, sono stati privati dei loro salari minimi con i quali non riescono nemmeno a soddisfare le necessità primarie loro e delle loro famiglie. Per questo ogni pochi mesi iniziano a scioperare per riconquistare i loro diritti.

La Resistenza Iraniana saluta gli onorevoli e infaticabili lavoratori del Gruppo Industriale Iranian National Steel di Ahvaz, e chiede a tutta la società, in particolare ai lavoratori di tutto il paese, di unirsi in solidarietà con loro e combattere contro il saccheggio del patrimonio nazionale e il furto dei beni dei lavoratori. Chiede  inoltre a tutti i sindacati del lavoro di condannare l’oppressione e la repressione cui sono sottoposti i lavoratori iraniani.

Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana

 

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