I detenuti lanciano pietre contro le guardie criminali della prigione gridando: “Non ci lasceremo uccidere!”
Appello a tutti gli organismi in difesa dei diritti umani per una massiccia campagna contro le violazioni dei diritti umani in Iran
CNRI – Secondo alcune notizie i detenuti della prigione di Gohardasht e della prigione centrale di Karaj, hanno inscenato una protesta per salvare decine di loro compagni di cella in procinto di essere giustiziati. I detenuti hanno attaccato le criminali guardie carcerarie con pietre e vetri rotti e sono entrati nel cortile. Domenica pomeriggio nella prigione di Karaj, sono proseguiti gli scontri con le guardie. I detenuti hanno gridato “Non ci lasceremo uccidere!”
I detenuti in attesa di esecuzione sono stati trasferiti nella Sezione 5 della prigione di Gohardasht e nella Sezione 4 della prigione centrale di Karaj. Tra questi vi sono molti giovani detenuti condannati a morte che durante la protesta di Luglio nella prigione di Ghezel Hesar gridarono: “Non ci lasceremo più ammazzare! Non vi lasceremo giustiziare i nostri compagni di cella!”
Intanto le famiglie di questi detenuti si sono riunite di fronte al tribunale di Karaj gridando: “Non ve li lasceremo giustiziare!”
Proseguire con questa vergognosa politica di accondiscendenza verso i criminali al potere in Iran, ignorando i loro crimini con la scusa dei negoziati sul nucleare, e la “comprensione” dimostrata verso un regime che il popolo iraniano definisce giustamente “il Padrino dell’ISIS”, non ha portato a nessun risultato, se non quello di incoraggiare questi criminali.
La Resistenza Iraniana chiede un’azione immediata del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, del Governo U.S.A. e dell’Unione Europea per bloccare questo trend in crescita delle esecuzioni in Iran e chiede agli organismi difensori dei diritti umani di intraprendere una massiccia campagna contro le violazioni dei diritti umani in Iran.
Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana
12 Aprile 2015