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Iran: Appello per salvare un prigioniero nel braccio della morte quindicenne all’epoca del suo presunto crimine

Giustiziati 17 prigionieri, tra cui 6 ragazzi tra i 20 e i 25 anni, solo 5 giorni dopo la condanna da parte dell’ONU delle esecuzioni in Iran

La Resistenza Iraniana chiede che vengano presi provvedimenti per salvare la vita di Salar Shadi Zadi, un giovane detenuto nel braccio della morte che aveva solo 15 anni all’epoca del suo presunto crimine e chiede a tutte le organizzazioni e agli illustri difensori dei diritti umani di protestare contro questa barbarie e questa brutalità medievale e di adottare misure efficaci per impedire l’esecuzione di questo ragazzo.

L’esecuzione di Salar Shadi Zadi è prevista per il 28 Novembre, dopo che ha già dovuto passare 9 anni dietro le sbarre. Almeno 72 prigionieri sotto i 18 anni sono stati giustiziati dal regime dei mullah nell’ultimo decennio, riferisce Amnesty International.

Il fascismo religioso al potere in Iran, ribattezzato dal popolo “Il Padrino dell’ISIS”, solo negli ultimi cinque giorni ha giustiziato almeno 17 prigionieri e questo proprio dopo la recente risoluzione delle Nazioni Unite che condanna le violazioni dei diritti umani in Iran e l’appello dell’ONU per fermare le esecuzioni in Iran. Sei dei prigionieri giustiziati avevano solo tra i 20 e i 25 anni di età.

Un ragazzo di 20 anni della città di Mayamey, nella provincia di Semnan, è stato impiccato mercoledì 25 Novembre. Nonostante gli appelli delle organizzazioni internazionali, il giorno prima Alireza Shahi, 25 anni, è stato giustiziato insieme ad altre quattro persone. Si trovava in carcere da 7 anni, da quando aveva 18 anni.

Tre detenuti impiccati il 21 Novembre nella prigione centrale di Zahedan erano tutti ragazzi. Mojtaba Lak-Zehi, 22 anni, ne aveva 17 all’epoca del suo presunto crimine. Sia lui che Hassan Dori Moghadam, 20 anni, facevano parte della minoranza etnica iraniana dei baluci. Nazir Ahmad Rigi, 24 anni, era un cittadino afghano.

Il 21 Novembre è stato giustiziato anche Mehdi Budineh nella prigione centrale di Zabol. Aveva 25 anni.

Il regime dei mullah sta facendo ricorso all’esecuzione pubblica dei giovani, nelle regioni di tutto il paese, nel tentativo di rafforzare il clima di paura nella società ed impedire le massicce proteste di una popolazione ormai stufa, definita dagli stessi esponenti del regime “L’esercito degli affamati”. La Resistenza Iraniana chiede a tutto il popolo iraniano, ed in particolare ai giovani, di ribellarsi e protestare contro questi crimini.

Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana

25 Novembre 2015

 

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