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Dopo l’adozione della risoluzione dell’ONU, che condanna le violazioni dei diritti umani in Iran, il regime ha giustiziato 11 persone

L’ondata di repressione, ed in particolare le esecuzioni collettive, continua dopo l’adozione della risoluzione del Terzo Comitato dell’Assemblea Generale dell’ONU del 19 Novembre.

Da allora si sono registrate le esecuzioni di almeno 11 prigionieri, con un trend mortale che riguarda tutto l’Iran e che viene utilizzato per infondere terrore, provocare orrore ed impedire l’esplosione della rabbia di una popolazione ormai stufa.

Martedì mattina 24 Novembre il regime iraniano ha impiccato Alireza Shahi, un detenuto di 25 anni, insieme ad altri quattro detenuti della prigione di Gohardasht (Rajai Shahr) nonostante gli appelli delle organizzazioni internazionali. Alireza Shahi si trovava in prigione da sette anni, da quando ne aveva 18.

Nei giorni precedenti, due detenuti sono stati giustiziati nella prigione centrale di Tabriz. Anche altri quattro, tra cui una detenuta di nome Hajar Safari, sono stati giustiziati il 12 Novembre in questa prigione.

Sabato 21 Novembre, i boia del regime hanno impiccato tre compatrioti baluci detenuti nella prigione centrale di Zahedan. Lo stesso giorno un detenuto di 25 anni, Mehdi Boudineh, è stato giustiziato nella prigione centrale di Zabol.

Le esecuzioni di un detenuto nella prigione di Miandoab e di un detenuto pakistano di nome Mohammad Younes Jamal-e-dini sono avvenute nella prigione centrale di Zahedan il 18 Novembre. Queste esecuzioni, insieme con le impiccagioni di altri quattro detenuti nella prigione centrale di Karaj, sono solo alcuni dei crimini commessi dal regime iraniano nelle ultime due settimane.

In questo lasso di tempo, è proseguito il trasferimento di un gruppo di detenuti dopo l’altro dal braccio della morte alle celle di isolamento, come è accaduto nella prigione di Miandoab. Alcuni prigionieri sono stati trasferiti nelle celle di isolamento di Gohardasht per la seconda volta. Portare i detenuti sul patibolo per assistere all’impiccagione di altri prigionieri è una delle torture praticate comunemente nelle carceri di questo regime disumano.

Queste esecuzioni criminali, specialmente pochi giorni dopo l’adozione di una risoluzione che condanna la violazione dei diritti umani in Iran, rivela lo scontro in atto tra il regime iraniano e la comunità internazionale e accresce la necessità di presentare il dossier sulle violazioni dei diritti umani in Iran al Consiglio di Sicurezza dell’ONU. Il commercio con un regime che trasgredisce tutte le norme e gli standards internazionali deve essere subordinato alla cessazione di queste pene barbare, in particolare della pena capitale.

Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana

24 Novembre 2015

 

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