venerdì, Marzo 29, 2024
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Il Primo Ministro Iracheno nega di trattenere gli ostaggi di Campo Ashraf, indica il suo tentativo di consegnarli al regime iraniano

In seguito alle condanne internazionali del massacro a Campo Ashraf del primo settembre durante il quale 52 dissidenti sono stati giustiziati e sette, incluse 6 donne, sono stati rapiti dalle forze irachene, il Primo Ministro iracheno oggi ha ufficialmente negato che le sue forze hanno trattenuto gli ostaggi.

Gli ufficiali del governo iracheno aveva in precedenza negato il massacro a Campo Ashraf e ha diffuso notizie contraddittorie sulle atroci uccisioni dei dissidenti inermi, che è stato in seguito essere sbagliato. I funzionari dell’UNAMI hanno confermato da allora il massacro e l’esecuzione extra giudiziale di 52 membri del PMOI.

Il dr. Tahar Boumedra, un ex funzionario di alto grado dell’ONU in Iraq e incaricato del caso di Campo Ashraf, ha detto in una conferenza nel Parlamento Britannico il 14 settembre: “La realtà di Campo Ashraf è che nessuno avrebbe potuto entrate a Campo Ashraf senza l’espressa autorizzazione del governo iracheno, dell’esercito e della polizia. Questo attacco è stato ordinato dal governo dell’Iraq. Noi saremo sfortunatamente testimoni di un altro attacco a Campo Liberty fino a meno che la comunità internazionale non agisca per fermare questi atroci crimini contro l’umanità.”

La negazione di Nouri Al-Maliki arriva nel momento in cui la comunità internazionale ha mostrato il suo sdegno contro la disumana uccisione dei residenti di Campo Ashraf per volere della dittatura iraniana.

L’Arcivescovo Desmond Tutu, vincitore del premio Nobel per la pace, ha riferito in una dichiarazione mercoledì 18 settembre: “Condanno fortemente le esecuzioni di massa degli innocenti residenti dei Campo Ashraf il 1 settebre 2013. E’ particolarmente scoraggiante sentire che molti di loro erano stati ammanettati o feriti quando sono stati uccisi. La comunità mondiale deve ritenere responsabile il governo Iracheno per questi atroci crimini, per il fatto che essi erano rifugiati designati come tali dall’ONU e quindi meritevoli della protezione del governo iracheno.“

Mi unisco anche a coloro che hanno espresso preoccupazione sul destino di sette ostaggi (sei donne e un uomo), presi da Ashraf. Il Governo dell’Iraq deve immediatamente tirarli fuori e rilasciarli. In nessun caso il governo iracheno li dovrebbe consegnare alle autorità iraniane, dal momento che sappiamo che lì andrebbero incontro alla tortura e all’esecuzione.”

Il Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana ha annunciato in una dichiarazione questa mattina che secondo le ultime notizie ricevute dall’interno del regime dei mullah, i sette ostaggi di Ashraf sono ancora trattenuti dalle forze sotto il comando di Maliki in una prigione di Baghdad vicina all’aeroporto. Essi stanno facendo lo sciopero della fame. Gli ostaggi sono tenuti ciascuno in celle separate e a nessuno è permesso di entrare nel luogo.

La dichiarazione ha sottolineato: “Si è detto che dopo le rivelazioni diffuse dalla Resistenza sulla presenza di questi ostaggi a Baghdad, Maliki sta ora usando un piano alternativo e ha assegnato ad un gruppo di interrogatori di interrogare gli ostaggi per la partecipazione ‘al terrorismo e all’uccisione e nell’aiuto al terrorismo’ e di fabbricare i casi contro di loro.”

La negazione di Al-Maliki è un ovvio passo verso la decisione di estradare gli ostaggi alla dittatura iraniana.

La Resistenza Iraniana chiede un urgente intervento al Presidente e al Segretario di Stato USA di rilasciare immediatamente gli ostaggi, e sottolinea che se queste persone saranno estradate, gli USA si prenderanno tutta la responsabilità.

 

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