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Congresso Internazionale di Berlino

Al supporto alla rivolta in Iran ed ai residenti di Campo Ashraf in un raduno di migliaia di iraniani si sono aggiunti legislatori tedeschi, ex funzionari statunitensi, tedeschi ed alti funzionari arabi
 
L’Unione europea per smettere di trattare con società affiliate ai Corpi di Guardia Rivoluzionaria, impone sanzioni nei confronti dei funzionari di Teheran per la repressione della rivolta e l’abuso dei diritti umani

CNRI – In un congresso internazionale a Berlino, il 19 marzo, alti funzionari americani sotto le amministrazioni Clinton, Bush e Obama, esponenti politici e altre personalità provenienti da Paesi europei e arabi si sono espressi a favore della rivolta popolare in Iran e hanno esaminato prospettive di cambiamento in questo Paese. Hanno sottolineato la necessità di adottare una politica adeguata a Teheran contro gli sforzi di sfruttare le rivolte nella regione e la diffusione del fondamentalismo islamico.

Leo Dautzenberg (membro del Parlamento tedesco 1.998-2.011) ha consegnato le dichiarazioni dei 150 membri del Bundestag, relative alla protezione umanitaria dei dissidenti iraniani a Campo Ashraf, la rimozione della PMOI dalla lista terroristica degli Stati Uniti e per fermare le esecuzioni in Iran.


 

In questo evento che tenutosi alla vigilia del Capodanno iraniano, Nowrouz, alti funzionari americani, compreso il Governatore Howard Dean, ex presidente del Democratic National Committee americano (2005-2009), il Generale Peter Pace, Presidente della US Army Joint Chiefs of Personale (2005-2007); il Generale Hugh Shelton, Presidente della US Army Joint Chiefs of Staff (1997-2001); Sid Ahmed Ghozali, ex Primo Ministro algerino, Patrick Kennedy, figlio del defunto senatore Edward Kennedy, membro del Casa dei Rappresentanti (1995-2011); Mitchell B. Reiss, direttore della pianificazione politica del Dipartimento di Stato americano (2003-2005), Michael Mukasey, Ministro della Giustizia americano (2007-2009) e Louis Freeh, direttore dell’FBI (1993 – 2001), si sono rivolti al raduno. Allo stesso modo Gesine Schwan, candidata alla presidenza per la Repubblica tedesca; Günter Verheugen, Commissario europeo (1999-2009) ed ex ministro di Stato nel Ministero degli Esteri tedesco, Otto Bernhardt, portavoce della Finanza cristiano-democratico / gruppo socialdemocratico del Bundestag (2005-2009) e membro del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Konrad Adenauer, e il Prof. Christoph Degenhardt, giurista e avvocato, sono stati tra gli altri oratori della manifestazione.

La signora Maryam Rajavi, Presidente eletta della Resistenza Iraniana, l’oratore principale a questo incontro, ha osservato che l’unico modo per porre fine alle terribili prove del popolo iraniano e per la rimozione della principale minaccia terroristica nel mondo è un cambiamento di regime nella sua interezza e l’instaurazione della democrazia in Iran. “L’unica leva per raggiungere questo obiettivo è la terza opzione, ovvero il cambiamento democratico da parte del popolo iraniano e della sua resistenza organizzata. Potete vedere la cristallizzazione di questa resistenza ad Ashraf, che è una fonte di ispirazione per i giovani nella loro lotta per la libertà” ha detto.
 
Criticando l’approccio dei governi occidentali contro il cambiamento in Iran, la signora Rajavi ha aggiunto: “Tre governi succedutisi negli Stati Uniti hanno aiutato il regime a rimanere al potere mantenendo la PMOI sulla lista nera. Questa politica distruttiva che è continuata negli ultimi due anni ha prodotto conseguenze devastanti per il popolo iraniano e la resistenza. Ripetuti attacchi di agenti del regime contro Ashraf hanno causato molti morti e feriti tra i Mojahedin.
 
In riferimento ai rapidi sviluppi nella regione, la signora Rajavi ha invitato tutti i governi occidentali a rimanere sulla strada giusta della storia e ha chiesto alla comunità internazionale:
 
1 – al fine di smettere di acquistare petrolio dai mullah, di astenersi dal finanziare la repressione del popolo iraniano.
 
2 – Prendere misure necessarie per rilasciare un mandato d’arresto internazionale contro Khamenei per il crimine contro l’umanità.
 
3 – Rimuovere l’etichetta di terrorismo dalla PMOI negli Stati Uniti e riconoscere formalmente la resistenza del popolo iraniano.
 
4 – Intervenire per rimuovere gli altoparlanti in giro a Campo Ashraf, porre fine alla tortura psicologica dei residenti e all’inumano blocco del campo e soprattutto sollevare le criminali restrizioni mediche e che  gli Stati Uniti e le Nazioni Unite intraprendano la protezione del campo.
 
Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana
19 marzo 2011

 

 

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