giovedì, Marzo 28, 2024
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Accogliere Rouhani in Europa ignora i diritti umani in Iran

“Il riavvicinamento dell’Europa all’Iran provocherà solo danni, dato che i leaders europei accolgono il capo di un regime colpevole di violare i più fondamentali diritti umani”, dice il Dr. Alejo Vidal-Quadras, Presidente del Comitato Internazionale In Search of Justice (ISJ) e Vice-Presidente del Parlamento Europeo tra il 1999 e il 2014.

Su un articolo scritto per Euractive Vidal-Quadras ha detto che la recente visita di Hassan Rouhani in Francia e in Italia potrà essere stata un bene per gli accordi commerciali siglati in questi quattro giorni, ma che tutto questo è costato un alto prezzo morale. Ed ha aggiunto: “La decisione di accogliere calorosamente il presidente iraniano nei confini europei è dipeso dalla vendita di alcuni dei concetti fondamentali di ciò che vuol dire essere un europeo ed un abitante di un paese libero e democratico”.

Ma di fronte ad una tale ipocrisia, ci sono state importanti figure internazionali che si sono opposte al regime iraniano e che hanno protestato durante questa visita. Chiunque abbia un interesse nei diritti umani e la volontà di affrontare quei personaggi internazionali che rappresentano il terrorismo di stato avrebbe protestato contro la repressione di Rouhani.

Una manifestazione internazionale, a cui hanno partecipato migliaia di dissidenti iraniani accompagnati da politici francesi ed europei, avvocati ed attivisti per i diritti umani, si è svolta a Parigi  con l’obbiettivo di attirare l’attenzione su questa questione e per dimostrare ai governi occidentali che stanno mandando un messaggio completamente sbagliato al popolo iraniano, quando srotolano il tappeto rosso davanti a Rouhani a dispetto dei suoi crimini.

Vidal-Quadras scrive che “Sebbene il cinico che è in me voglia credere che la decisione di ospitare Rouhani per colloqui ad alto livello sia stata motivata solo dall’avidità, sono disposto ad accettare che le persone che stanno dietro a questa decisione credano realmente di poter incoraggiare un trend moderato nel regime iraniano rivolgendosi al suo presidente. Ma una tale idea è dolorosamente fuorviante. Tentativi simili, fatti con altri leaders iraniani in passato, si sono già dimostrati inutili e alla fine dannosi e le conseguenze di questa visita in Europa sicuramente non saranno diverse.”.

Molti iraniani espatriati ed ex-vittime del regime hanno partecipato ad elaborati spettacoli di strada e ad esibizioni che volevano rappresentare le violazioni dei diritti umani che continuano incessanti a tutt’oggi nel paese. 2.200 persone sono state messe a morte durante la sua presidenza, la maggior parte di esse per reati non-violenti e molte per vaghi crimini politici come “insulti al profeta” o “inimicizia verso Dio”. Per risolvere questi problemi la diplomazia occidentale si sta perdendo in ciò che può essere definito solo come “negligenza criminale”.

Il Dr. Alejo Vidal-Quadras scrive che Rouhani non è impensierito dalle esecuzioni e che ha detto pubblicamente che “giustiziare la gente è sia un comandamento di Dio che una legge approvata dal parlamento che appartiene al popolo e noi la applichiamo solamente”. “E’ difficile immaginare che mentre il mondo intero è inorridito dal numero di esecuzioni che avvengono in Iran, il presidente di quel paese dica che non hanno nulla a che fare con lui”.

Vidal-Quadras dice inoltre che la principale opposizione democratica, l’Organizzazione dei Mojahedin del Popolo Iraniano (PMOI/MEK), così come le persone con atteggiamenti dichiaratamente pro-occidentali o con la tendenza a creare espressioni artistiche e culturali definite dal regime teocratico “non-islamiche”, hanno subito le peggiori politiche repressive.

Dopo il rilascio di quattro irano-americani questo mese ci si è resi conto, grazie alle loro storie, che esiste una forte tendenza anti-occidentale in Iran che si è andata rafforzando dopo l’accordo sul nucleare del 14 Luglio. I loro racconti si stanno diffondendo sui media, con la descrizione di violenze fisiche e psicologiche e dando testimonianza di vergognosi maltrattamenti ed esecuzioni di massa di prigionieri politici. Con questi messaggi nella mente degli elettori europei ed americani, sarà sempre più difficile per gli esponenti occidentali continuare a perseguire una politica di deliberata ignoranza delle violazioni dei diritti umani in Iran.

 

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